ROMICS
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FUMETTO, ANIMAZIONE, CNEMA E GAMES.
ROMICS XXXII: UN UNIVERSO DI FANTASIA E DIVERTIMENTO
DAL QUATTRO AL SETTE DI APRILE IN FIERA DI ROMA SI CELEBRA LA XXXII EDIZIONE DI ROMICS, IL FESTIVAL DEL FUMETTO; ANIMAZIONE, CINEMA E GAMES.
L’evento in Conferenza Stampa è stato presentato nella Sala Convegni Giuseppe della Vedova di Palazzetto, Mattei a Villa Celimontana il giorno 20 marzo ’24.
Nelle giornate della prima settimana di aprile il pubblico verrà accolto nei cinque padiglioni con più di 70.000 mq. della Fiera. Romics è una manifestazione artistica con oltre 350 espositori nazionali ed internazionali che pone in primo piano l’immaginario di tutti i partecipanti a confronto con interessi e generi.
Il manifesto ufficiale della XXXII edizione di Romics è a firma di Simone Bianchi, Romics d’Oro della edizione.
Per l’85° anniversario di Batman il pubblico è accolto con un magnifico tributo, dove il cavaliere oscuro che ha catturato l’attenzione di generazioni di appassionati, domina la scena del cielo.
Romics è: narrativa, animazione, arte del cinema, e video games a briglia sciolta con la fantasia.
Numerose sono le istituzioni che supportano Romics: dal Ministero della Cultura ed il Centro per il libro e la lettura con il Premio Nuovi Talenti, conferito dal premio Romics del Fumetto 2024, la Regione Lazio e la Camera di Commercio per la valorizzazione le imprese culturali creative del Lazio per una crescita e partecipazione di un pool di aziende del territorio, l’hub dell’innovazione della Regione Lazio è diretta ai settori dei games, turismo, e cultura.
Ci sarà un desk nello stand regionale sull’informativa dei progetti della FabLab Lazio, i visitatori potranno realizzare disegni e fumetti in digitale su tavolette grafiche.
Il giorno seguente l’inizio dell’evento in fiera prima delle ore 12.00 al Padiglione 7 sarà possibile partecipare al Workshop: Visionary A/ - Guarda l’Invisibile. Crea l’Impensabile. Sviluppare l’Immaginazione attraverso l’Intelligenza artificiale. Un’opportunità di exponential ecosystem buidilng, dedicato al fumetto: dall’illustrazione ai videogiochi, al cinema. Avere idee di come l’intelligenza artificiale disegni nuovi confini inesplorati.
L’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale è presente, nei quindici municipi della Capitale con quaranta biblioteche per promuovere la lettura con un catalogo e con uno spazio anche per il fumetto.
La collaborazione tra le Biblioteche di Roma Capitale e Romics ha avviato una iniziativa per la costituzione di una nuova Biblioteca di Fumetti e Graphic Novel.
Sabrina Perucca, Direttrice Artistica Romics parla di un programma innovativo dei nuovi trend e dei grandi maestri, dei personaggi che ci accompagnano da diverse generazioni. Batman amatissimo dal pubblico, che si manifesta con il suo cambiare di abito, pur restando sempre uguale a sé stesso.
Il pubblico potrà osservare il manifesto di Simone Bianchi che ritrae il cavaliere oscuro, avvolto nel mistero.
Cinque personalità artistiche del fumetto, premiate con il Romics d’Oro ci riferiamo a Vanna Vinci creativa fumettista, il suo ultimo libro: Viaggio notturno è in Fiera, una storia sorprendente per Jana, personaggio chiave, in una Bologna surreale, a Riccardo Zara musicista, compositore, specializzato in sigle televisive a Dan Panosian, disegnatore di successo internazionale. Presenta Alice nel Paese delle Meraviglie, nella nuova versione.
Dylan Cole, Concept Art Director del grande cinema. Ha alle spalle la partecipazione a sessanta films: Return of the King, Avatar, Maleficent sono solo tre.
Ed infine a Simone Bianchi, disegnatore per Marvel e DC Comics. Usa una tecnica con la matita, inchiostro e acrilico su più superfici.
Una edizione celebra importanti compleanni: Topolino compie settanta cinque anni. Libretto di letture e storie di Paperino, per generazioni di grandi e piccoli. Andrea Freccero è fumettista ed Art Director di Topolino e autore della copertina del compleanno, Marco Gervasio è tra gli autori assidui dei personaggi disneyani. Seguono le Serie Tv: Happy Days e Haidi, si rende omaggio a Francesco Coniglio editore, scomparso recentemente, con una mostra allestita per l’evento in Fiera.
In collaborazione con il Comitato Italiano Paraolimpico e la Scuola Romana dei Fumetti, arrivano i Corpi a Regola d’Arte degli atleti paraolimpici con una mostra ed un evento di live painting. In conclusione un omaggio al grande mangaka Akira Toriyama scomparso.
Il grande fumetto d’autore con centinaia di iniziative e con il Premio Romics del fumetto, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura – MIC e l’istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale.
Altri eventi speciali, le anteprime e il Cinema di Romics danno spunti ed emozioni ai visitatori e agli autori.
Molti messaggi offrono nuove conoscenze ed insegnamenti utili alla società e alla scuola.
A cura di Claudia Polveroni Apn Publisher
Silk Street: African Peoplenews
Tre giorni a Bruxelles con la associazione Piue
Entusiasmante esperienza internazionale professionale al parlamento europeo, organizzata da Piue,
Dal 9 all’11 gennaio scorso si è tenuto in interessantissimo corso di aggiornamento professionale dei giornalisti a livello internazionale tenutosi presso l’aula del Parlamento europeo a a Bruxelles. Alla presenza del deputato De Meo del partito popolare europeo. Questo partito a differenza del partito popolare italiano, situazione tradizionalmente posizionato nello schieramento moderato del centro sinistra, il partito popolare europeo ricomprende in se i partiti moderati del centro destra quale Forza Italia.
la piazza principale di Bruxelles è davvero caratteristica, di stile medievale gotico domina la scena della città antica, anch'essa ridente e architettonicamente interessante.
il parlamento europeo e la commissione europea caratterizzano la città di Bruxelles, la parte moderna e politica intendo. due palazzi moderni tra gli altri stanno là a ricordarci che l'Unione europea è nata lassù ad una latitudine Piano fredda della nostra, , con i Paesi europei che di fatto hanno deciso di unire i loro destini per diventare un tutt'uno.
e stato un grande momento per tutti noi, ance se l'euro ha portato grandi difficoltà economiche da noi, un Paese neolatino che viveva sulla sua lira.
ma e stato comuuque entusiasmante toccare con mano le iistituzioni europee di cui sentiamo sempre parlare qui nel nostro paese, come se quasi sempre di più le decisioni si finiscono per essere se Piano a Bruxelles che nei paesi sovrani. m riferisco alla sommossa degli agricoltori che infatti hanno occulta le strade di Bruxelles proprio poco tempo fa.
MATTEI ED I POTERI FORTI OCCIDENTALI
di Alessandra Di Giovambattista
Volendo far luce su quelli che furono i rapporti tra Enrico Mattei, capitano d’azienda e fondatore nel 1953 dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) e i rappresentanti delle multinazionali di idrocarburi americane possiamo iniziare leggendo alcune considerazioni dell’allora ambasciatore italiano a Washington, sua eccellenza Egidio Ortona. Nei primi anni del Dopoguerra si descriveva Enrico Mattei come un personaggio complicato ma poliedrico, combattivo e per alcuni versi cupo, ma capace anche di essere a tempo debito aperto e scherzoso, guardingo ma desideroso di dimostrare che non aveva pregiudizi nei confronti degli americani e di essere pronto alla collaborazione. Dall’altra parte gli Americani avevano un atteggiamento rilassato nei riguardi di Mattei in quanto le multinazionali petrolifere erano certe che il presidente dell’ENI non avrebbe potuto sviluppare nessun programma in assenza di finanziamenti. Invece Mattei negli anni ‘50 dimostrò al mondo di potercela fare ed i vari Governi italiani di quel periodo lo assecondarono, mentre le tensioni con gli Stati Uniti d’America aumentarono.
Nel momento in cui prese le redini dell’AGIP Mattei si convinse che l’Italia avrebbe potuto giocare un ruolo importante nel campo dell’energia e in ragione delle sue convinzioni lasciò il partito della Democrazia Cristiana (DC), di cui era esponente - peraltro osteggiato anche da alcuni suoi colleghi di partito - per seguire le sue opinioni in materia di energia e fondò l’ENI. L’elemento che ne diede la spinta propulsiva fu la scoperta di un giacimento di metano a Cortemaggiore nel 1949: sia Alcide De Gasperi che l’allora ministro delle finanze, Ezio Vanoni visitarono il luogo delle estrazioni. Occorre evidenziare che un altro illustre italiano, Luigi Einaudi, anche da Presidente della Repubblica, non vedendo con favore la liquidazione dell’AGIP (che doveva essere assorbita dalla società EDISON), fu dalla parte di Enrico Mattei nel suo intento di tenerla in vita ed in tal modo osteggiò anche il piano del Partito comunista italiano (PCI) che invece voleva nazionalizzarla. La nazionalizzazione dell’AGIP fu contrastata nettamente anche da Enrico Mattei che non credeva assolutamente a questa strategia che avrebbe portato ad un appesantimento della gestione, causato dalla burocrazia statale, considerata incompetente e farraginosa. Per contro gli furono contrari diversi politici italiani: tra i più agguerriti vi fu il fondatore del Partito popolare, Don Luigi Sturzo, il quale non perse occasione per contrastare e schernire l’operato di Mattei, come nel caso della scoperta di un giacimento di petrolio nel ragusano nel 1953, da parte della multinazionale americana Gulf Oil. In quell’occasione Luigi Sturzo disse che si doveva alle trivelle americane se si era aperta la strada per la rinascita della Sicilia, ciò che, a suo dire, “sarebbe avvenuto sicuramente anche altrove nel Sud dell’Italia, qualora ci si fosse affidati alle società statunitensi”. Tuttavia Enrico Mattei fu sostenuto da Ezio Vanoni, da Giovanni Gronchi, allora Presidente della Repubblica, da Vittorio Valletta, presidente della FIAT, da Raffaele Mattioli, Presidente della Banca Commerciale Italiana, e da Imbriani Longo, direttore della Banca Nazionale del Lavoro.
Ma Mattei e la sua politica furono supportati specialmente dall’allora ministro delle finanze, Ezio Vanoni; egli sosteneva che grazie all’esperienza di quegli anni - contro l’approccio esclusivamente privatistico e capitalistico - si era dimostrata l’efficienza anche delle strutture produttive partecipate dallo Stato, quando queste ultime sono nelle mani di uomini che dedicano tutta la propria attività ed intelligenza alla tutela del bene comune. In più il 24 aprile del 1952, in occasione dell’istituzione dell’ENI, il relatore al progetto di legge - il democristiano Franco Varaldo - definì inconcepibile che lo Stato lasciasse allo sfruttamento dei privati un patrimonio che l’AGIP aveva reperito con il denaro pubblico e aveva gestito attraverso dirigenti di elevato livello qualitativo. In definitiva sembrava prossima la possibilità di conferire all’ENI il monopolio dei carotaggi nella Valle Padana e con qualche limite, anche nelle altre Regioni; invece, con l’avvento del nuovo ministro dell’industria, il liberale Guido Cortese, iniziarono i tentativi di estromettere Mattei dal mercato degli idrocarburi. Ma nel 1955 il politico, studioso ed economista Ernesto Rossi inviò il giurista Giuseppe Guarino e l’economista Paolo Sylos Labini negli Stati Uniti ed in Canada per approfondire gli allora vigenti regolamenti in materia mineraria. Di ritorno dal viaggio, sia dal punto di vista economico sia giuridico, gli studiosi consolidarono l’idea che il sistema ibrido di privatizzazione in cui l’ENI si sarebbe dovuta muovere (qualora avesse lasciato il suo carattere pubblico), in concorrenza con i privati, avrebbe spinto l’azienda ad allearsi con i gruppi monopolistici italiani e stranieri per cercare di raggiungere i propri obiettivi strategici. Ma ciò avrebbe significato allontanare ENI dal suo ruolo di azienda pubblica impedendo al Governo di usarla come strumento della sua politica nel mercato degli idrocarburi. Per continuare a garantire il carattere pubblicistico dell’azienda si sarebbe invece dovuto vietare per legge di consentirgli di associarsi con partecipazioni azionarie ai privati. È su questi principi che Enrico Mattei fondò la filosofia di gestione dell’ENI che divenne così azienda a carattere pubblico che nel 1957 ottenne il monopolio della ricerca e dello sfruttamento degli idrocarburi su tutto il territorio italiano.
In quel momento Enrico Mattei aveva l’appoggio del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il quale, in una lettera inviata al presidente degli Stati Uniti Eisenhower, propose che all’Italia fosse affidato un ruolo di primo piano nel settore degli idrocarburi nell’area mediorientale. Tale progetto fu invece contrastato dal ministro degli esteri, il liberale Gaetano Martino, che bloccò l’iniziativa intrapresa da Gronchi.
Nel corso degli anni '50 la storia documenta l’avversione che le compagnie petrolifere americane avevano nei confronti di Mattei; la Standard Oil Company del New Jersey, nel gennaio del 1951, inviò un proprio rappresentante dall’allora presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. per dare un avvertimento sull’operato di Mattei. Dopo circa un mese fu inviato un telegramma nel quale si sottolineava che il trattamento preferenziale del Governo italiano a favore di AGIP sarebbe stato considerato dalle società americane una azione di discriminazione non consentita dai trattati sottoscritti nel 1949 tra i governi italiano e americano.
Il presidente americano Eisenhower fece capire che il governo statunitense era schierato al fianco delle sue compagnie petrolifere; ciò contribuì ad aumentare le ostilità nei confronti di Enrico Mattei sia da parte dell’Italia sia di diverse altre nazioni. Specialmente nel periodo dal 1953 al 1957 furono pubblicati diversi articoli, scritti con toni violenti contro la politica industriale di Mattei e contro la sua stessa persona, pubblicati dalle riviste “Fortune”, “Newsweek”, “Time”, “The New York Herald Tribune”. Il “New York Times” arrivò a definire un attentato alla sicurezza della libertà nel mondo la decisione di Mattei di vendere all’Unione Sovietica pompe e tubature, che in quell’occasione furono definite attrezzature di tipo strategico. A tutte queste provocazioni Mattei rispose con una modalità moderna, cercando di coinvolgere stampa, cinema, professionalità giovani ed emergenti, che fosse in grado di contrastare la campagna denigratoria organizzata nei suoi confronti. In primo luogo raccolse tutti gli articoli di giornale scritti contro di lui – che furono organizzati in 36 volumi nell’antologia “Stampa ed oro nero” pubblicata postuma alla morte - fondò la testata giornalistica “Il Giorno” e l’agenzia di stampa AGI, fece realizzare il documentario “L’Italia non è un Paese povero” e commissionò per ENI un film, completato dopo la sua morte (nel 1967), dall’allora giovane regista Bernardo Bertolucci, dal titolo “La via del petrolio”. Fu affiancato da giovani professionisti e studiosi quali, per citarne solo alcuni, Sabino Cassese, Giorgio Ruffolo, Manin Carabba, Mario Pirani. In particolare a Ruffolo ed a Pirani fu assegnato il compito di tenere i rapporti con il Fronte di liberazione nazionale algerino, durante la guerra di indipendenza.
Nello stesso periodo Mattei otteneva concessioni di ricerca petrolifera in Somalia, Egitto, Iran, Marocco, Libia, Sudan e Tunisia. Il suo accordo 75/25 (riguardante la suddivisione degli utili) provocò l’ira delle principali compagnie petrolifere mondiali nonché degli USA, almeno fino all’avvento di J.F. Kennedy. Mattei era convinto che la perdita delle colonie rendesse l’Italia un valido interlocutore con i Paesi che cercavano di affrancarsi dal dominio e dallo sfruttamento francese, inglese ed americano; inoltre sosteneva che l’esosa politica dei prezzi praticata dal trust anglo-americano non potesse continuare per molto tempo sia perché si affacciavano sul mercato operatori indipendenti, sia perché i Paesi produttori rivendicavano la sovranità dei loro territori e delle loro risorse; queste affermazioni, in particolare, incontrarono il favore dei rappresentanti del mondo arabo.
Tornando ai rapporti con gli Stati Uniti, l’iniziale ostilità durante la presidenza di Eisenhower - documentata in un rapporto della CIA in cui si evidenziava che Mattei pregiudicava i fattori economici del mercato di maggior interesse degli Stati Uniti – iniziò a stemperarsi quando divenne presidente J.F.Kennedy; da quel momento l’atteggiamento americano si modificò grazie anche alla politica del nuovo presidente nei confronti dei Paesi cosiddetti del Terzo mondo, in difesa dei diritti civili e della politica sul controllo dei prezzi dei monopoli, che rese il Presidente inviso alle grandi imprese multinazionali. Da parte sua, Enrico Mattei si mostrò disponibile ad andare negli Stati Uniti e a parlare con le compagnie petrolifere americane. L’emissario del presidente Kennedy, A.W. Harriman, quando si trovò a colloquio con il presidente dell’ENI ne riconobbe e ne sottolineò la lungimiranza e la chiarezza del suo sguardo nei confronti degli avvenimenti futuri. Nel 1962, durante una riunione del dipartimento di Stato americano (documentata negli atti declassificati del dipartimento) si discusse in merito alla possibilità di incoraggiare accordi tra le maggiori società petrolifere multinazionali ed Eni ed in particolare furono individuati la Standard Oil Company del New Jersey e la Socony-Mobil Oli Company come possibili interlocutori. Ma diversi erano i rappresentanti del mondo politico ed economico convinti che si dovesse ricomporre la frattura tra le sette sorelle e l’ENI; in particolare Vittorio Valletta e Gianni Agnelli, rispettivamente presidente e fondatore della FIAT, durante un incontro con il presidente Kennedy chiesero di avere riguardo alla persona di Mattei e questo atteggiamento di distensione nei rapporti tra USA ed ENI fu sottolineato dall’incontro tra il sottosegretario di stato americano George Ball ed Enrico Mattei del 22 maggio del 1962. Questo dialogo sottolineava il clima di distensione e rappresentava il preludio di un viaggio negli Stati Uniti per stipulare nuovi accordi tra ENI e l’amministrazione Kennedy, ma l’incontro non avvenne mai perché il 27 ottobre del 1962 esplose, sui cieli di Bascapè, l’aereo pilotato da Irnerio Bertuzzi con a bordo Enrico Mattei ed il giornalista americano William McHale.
Tre giorni a Bruxelles con la associazione piue
Entusiasmante esperienza internazionale professionale al parlamento europeo, organizzata da Piue,
Dal 9 all’11 gennaio scorso si è tenuto in interessantissimo corso di aggiornamento professionale dei giornalisti a livello internazionale tenutosi presso l’aula del Parlamento europeo a a Bruxelles. Alla presenza del deputato De Meo del partito popolare europeo. Questo partito a differenza del a partito popolare italiano situazione tradizionalmente posizionato nello schieramento moderato del centro sinistra, il partito popolare europeo ricomprende in se i partiti moderati del centro destra quale forza Italia.ù
la piazza principale di Bruxelles è davvero caratteristica, di sole medievale gotico domina la scena della città antica, anch'essa ridente e architettonicamente interessante.
il parlamento europeo e la commissione europea caratterizzano la città di Bruxelles, la parte moderna e politica intendo. due palazzi moderni ta gli altri stanno lò a ricordarci che l'Unione europea è nata lè, con i paesi europei che di fatto hanno deciso di unire i loro destini per diventare un tutt'uno.
e sato un grande momento per tutti noi, ance se l'euro ha portato grandi difficoltà economiche da noi, un pese neolatino che viveva sulla sua lira.
ma e ato comujque entusiasmante toccare con me le isittutizioni euriopeee di cu isentiamo sempre Piano parlare qui che mai la poliva si facesse pi+ lò che qua nel paese.
Al via il 22° Florence Korea Film Fest, rassegna cinematografica di opere coreane e non solo.
Si aprirà a breve, il 21 marzo prossimo, il 22° Florence Korea Film Fest, ormai noto evento dedicato alla produzione cinematografica sudcoreana, ideato e diretto da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi-Toscana Korea Association con la co-direttrice Chang Eun-young, che avrà la sede principale presso il cinema La Compagnia di Firenze.
La carrellata di film e cortometraggi sarà inaugurata dalla cerimonia di apertura e la proiezione della prima italiana del thriller “Concrete Utopia” di Um Tae-hwa, che sarà presente in sala, e si concluderà il 29 marzo, con la cerimonia di chiusura e la proiezione del mistery movie “Sleep” di Jason Yu, con protagonista l’attore prematuramente scomparso Lee Sun-kyun.
L’edizione di quest’anno sarà arricchita da un evento speciale, organizzato in collaborazione con l’Istituto Culturale Coreano di Roma per la ricorrenza dei 140 anni di relazioni tra l’Italia e la Corea, ossia il concerto del talentuoso compositore Jung Jae-il, autore delle colonne sonore del film premio Oscar “Parasite” e della serie “Squid Game”, accompagnato dalla Orchestra da Camera Fiorentina, con la partecipazione di Choi Young-hoon, Kim Ji-young e Kim Ki-wook, musicisti tradizionali coreani.
Particolarmente intenso, come di consueto, il programma del Festival, con proiezioni, incontri ed eventi speciali che si terranno presso il Cinema La Compagnia, il Teatro Verdi e Palazzo Medici Riccardi, e saranno in larga parte trasmessi online, sulle piattaforme Più Compagnia e MyMovies. Le ottanta proiezioni sono divise nelle consuete sezioni: “Orizzonti Coreani”, per la selezione di alcuni dei migliori film del 2023, “Independent Korea”, dedicata al cinema indipendente e “Corto, Corti!” per i cortometraggi, mentre per i fumetti digitali è prevista la sezione “Webtoon”.
Imperdibili le cinque masterclass, di cui la prima dedicata al webtoon, con la partecipazione dell’illustratore Jang Boo-kyu, e l’ultima all’aspetto musicale della cinematografia, con il compositore Jung Jae-il, dal titolo “Maestro delle note: da Parasite a Squid Game”.
Due masterclass vedranno la partecipazione di personalità del cinema molto conosciute, in particolare l’attore Song Kang-ho di Parasite e il regista Kim Jae-woon, i quali introdurranno anche la black comedy “Cobweb”, presentato fuori concorso all’ultima edizione del Festival di Cannes e qui trasmesso in prima visione italiana, nonché Lee Byung-hun, molto conosciuto in Italia per essere stato protagonista in serie molto amate come Squid Game e Mr. Sunshine. A Lee Byung-hun sarà altresì dedicata la proiezione di quattro film di cui è attore principale: oltre a quello di apertura, “Concrete Utopia” (2023), “A Bittersweet life” (2005), “Once in a Summer” (2006) e “Masquerade” (2012).
Infine, l’originale scelta di proporre una selezione di pellicole dedicata agli anni ‘60 trova completamento nella masterclass dal titolo “”Il meraviglioso decennio del cinema coreano: gli anni ‘60”, con la partecipazione del critico cinematografico coreano Jeon Chanil.
l’8 marzo appena passato segna la giornata internazionale della donna, un momento cruciale per riflettere sulla condizione femminile e globale, con un focus specifico sull’Africa, dove le donne sono pilastri della comunità ma affrontano numerose sfide.a capo Africa Pipolo NG si impegna attivamente per migliorare le condizioni delle donne africane attraverso vari progetti, tra cui la creazione di una cooperativa agricola femminile la distribuzione mensile di pacchi alimentari alle anziane, tra cui vari progetti quali l’agricoltura presso la missione cattolico romana dell’Namibia e la distribuzione mensile di pacchi di vestiti alle donne africane che arrivano direttamente tramite la posta.nonostante l’accesso limitato all’istruzione alle opportunità economiche, le minacce alla salute, la violenza di genere, e le pratiche nocive come le mutilazioni genitali femminili, si registrano progressi grazie all’impegno di donne che guidano i movimenti per il cambiamento. A capo la nostra G supporta l’istruzione offrendo formazione gratuita, promuove la salute con l’accesso ai servizi sanitari gratuiti e lotta per la emancipazione economica, organizzando corsi di Sartoria con Rochat ufficiale.a capo in questo 8 marzo, appena passato, celebriamo la resilienza il contributo delle donne africane, sottolineando l’importanza dell’impegno globale per la loro emancipazione.a capo è fondamentale promuovere l’istruzione, la parità di genere e proteggere i diritti umani per un futuro più equo e sicuro. A capo in conclusione, questa giornata ci ricorda che la lotta per la parità di genere, soprattutto in Africa, ancora in corso.a capo è necessario un impegno collettivo per realizzare un mondo senza discriminazioni violenze dove ogni donna la possibilità di realizzare i propri sogni a capo questa visione che guida il nostro lavoro in energia fra People.grazie per il vostro supporto grazie alla presidente African People per darci l’opportunità di di incontrarci e fare rete.
Rita Valenzuela vive a Roma ormai da tanti anni. si è integrata nella società italiana con il suo lavoro, il suo impegno artistico che porta beneficio alle donne come lei, ma che più di lei hanno sofferto la violenza degli uomini sulle donne.
Questo è un tema costante nella sua vita. madre di 3 figli di nazionalità italiana, Esperienza dopo esperienza, Rita cresce nella sua essenza, e consapevolezza delle sue idee e dei suoi convincimenti.
Porta avanti il suo progetto che diviene sempre più articolato e complesso, addirittura teso a creare un movimento femminile per la pace, universale che non conosce confini politici e fisici. Continua con la sua fede ferma e legittima, anche quando la stanchezza le impedisce di formulare parole, va avanti fino a realizzare i suoi progetti con l’aiuto delle sue sorelle, di coloro che ha scelto per proseguire il suo cammino. di esperienza in esperienza continua a crescere, portando tutte le sue compagne di viaggio sull’altare di San Pietro in vincoli, famoso x il Mose’ di Michelangelo. E così persegue il suo obiettivo, di artista e di Cristiana, convinta che la strada che sta perseguendo porterà alla liberazione della sua anima che lascerà finalmente le sbarre dellla prigione in cui è stata costretta per anni.
Sullo sfondo della bellissima cornice di San Pietro in vincoli Rita Valenzuela presenta Le sue “ sorelle” e le opere d’arte pittoriche e fotografiche e scultoriche, come sempre nella sua semplice eleganza, adornando la chiesa di vitalità e bellezza. Così passando dalla casa delle donne al comune di roma alla camera dei deputati, per tornare vittoriosa presso la meravigliosa San Pietro in vincoli. Rita viene accolta raggiante dai padri suoi amici di terra e di origini. Musica, pittura, fotografia, tutto assieme crea l’atmosfera giusta per contribuire all’ultima opera da ricomporre: il disegno delle sorelle Mirabal ispiratrici del suo movimento artistico, culturale, religioso, ma anche universale nella essenza più grande della liberazione della donna.
Un cuore così grande“: serata al Ghione con Manuela Villa.
serata molto, molto interessante e divertentissima: c’era lei, la nostra amata Manuela Villa. Da tempo aspettavamo una sua nuova uscita e finalmente il “Ghione“ ci ha fatto questa bella sorpresa.
Sempre più moderna, direi più giovanile del solito ha aperto il suo concerto, con musiche e canzoni di Barbara Streisand; ha tenuto a precisare la sua vecchia amicizia con l’attrice e cantante americana ed il desiderio costante di cantare le sue canzoni .E' stato sorprendente il momento in cui ha spiegato di sentirsi preoccupata nel cantare “Granada“ per gli acuti forti e lunghissimi che questa canzone ha in sé: ma troppo grande è la sua modestia! La canzone è perfettamente riuscita; ha fatto tremare i nostri cuori e, nello stesso tempo, emozionare tutti i presenti che non erano pochi: presenti infatti gli attori Cantanti della televisione, della radio, del teatro, del cinema. Come sempre è stato molto applaudita anche la presenza di Pierfrancesco Pingitore, grande autore di brani teatrali, commedie, riviste, recital.
Ricordiamo i suoi capolavori al Bagaglino, teatro che non c’è più ma che manca tanto al popolo romano ed a tutti coloro che lo hanno frequentato. e' stato moltoapplaudito il momento in cui la nostra eccellente artista ha ricordato “Rugantino “, il suo spettacolo di tanti anni fa con un susseguirsi di stornelli, canzoni romane, coadiuvata da due attori in costume romano, entrambi conosciuti e veramente bravi.
Un altro momento piacevole, carico di emozioni, è stato quando la Villa ha ricordato e cantato motivi di altri cantanti quali Gino Paoli, Lucio Dalla, Mia Martini, Gigi proietti. Non si è di certo risparmiata nel farci ascoltare le canzoni romane più belle. La sua grande voce, i suoi lunghi perfetti acuti e gorgheggi si sono poi prolungati nel momento in cui sullo sfondo del teatro è apparso il suo grande papà, Claudio Villa, il reuccio di Roma, il super cantante degli anni '50-'60 per la mitica voce conosciuta in tutto il mondo.
Toccante è stata la canzone che la stessa ha scritto, ricca di sentimento, con vissuti e ricordi, del passato con il suo papà e la famiglia; interessante anche un suo libro.
Grande applausi da parte di tutti noi, platea completa; abbiamo partecipato ai vari ritornelli di Claudio Villa, ma tutti dispiaciuti del fatto che da anni non c’è mai stato un grande concerto dedicato a questo grande personaggio dall'ugola d’oro. grazie a Manuela Villa, siamo riusciti a ricordarlo con la speranza e il desiderio di un ritorno nel teatro romano. “un amore così grande “così il titolo di questo recital ci ha dato la possibilità di ascoltare questa celebre attrice e cantante dalla voce e personalità prorompenti .sul palco la Villa riesce, infatti, a comunicare una miriade di emozioni, portando in scena brani che raccontano la sua carriera e quella di Claudio Villa, tra parole, scritti, melodie e musiche indimenticabili grazie anche al teatro “Ghione“ che alterna opere teatrali a lavori più moderni.
Maria Paola Santopinto