"I coperchi del diavolo su Aldo Moro" di Raffaele Di Ruberto

Venerdì 9 maggio è stato commemorato il  47° anniversario del ritrovamento  del corpo senza vita del presidente della Democrazia cristiana, onorevole Aldo Moro, in via Michelangelo Caetani.

Per non dimenticare questa giornata di lutto,  si è tenuta la presentazione del libro "I coperchi del diavolo su Aldo Moro" di Raffaele Di Ruberto (Edizioni Del Roveto, nella collana Sapiens, pp.312) , presso l'austera sala del Circolo dei magistrati della Corte dei conti. 

Presenti l'autore della prefazione, Stanislao De Matteis, Sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione e l'editore, dottoressa Maria Annunziata Romano.

Ma cosa sono "i coperchi del diavolo"? Il titolo è abbastanza esaustivo: il diavolo sembra averci messo lo zampino perché questi coperchi non si alzano mai per vedere cosa è nascosto sotto...

Ma da Ovest giunge una calda luce arancio del sole al tramonto nella città eterna che sembra presagire e caldeggiare la speranza di ritrovare la  strada, perseguendo la verità.

La sala è, infatti, gremita di persone che restano silenti in segno di rispetto, in attesa di scoprire ancora una volta  un altro pezzetto, seppur minimo, della verità sulla vicenda. Ancora una volta è il richiamo ad Aldo Moro che attrae il pubblico, del mistero in cui è avvolta l'intera faccenda e dei molteplici interrogativi ancora aperti che vi ruotano attorno.

Il momento storico in cui avviene l'assassinio di Aldo Moro è  assai delicato; l'Italia si trova nel pieno di una svolta culturale e politica.

Aldo Moro è il Presidente della Democrazia Cristiana che apre le porte al Partito comunista italiano, intuendo il forte cambiamento in atto nella società civile.

Brigate rosse, Servizi segreti, Stati Uniti, Gladio, Urss: tutti questi sono fattori presenti i molteplici protagonisti di quel momento e che fanno, da cornice, alla vicenda  Moro, da tutti noi vissuta.

La serata si fa calda ricordando tutti gli enigmi della storia d'Italia, come se il tempo non fosse mai trascorso, con numerosi interventi del pubblico.

 E di nuovo, si torna d'improvviso  indietro nel tempo.

Gli adolescenti dell'epoca, ignari della politica, entrano a far parte  della storia d'Italia in quel giorno fatidico, 16 marzo 1978, quando si assistette all'evacuazione delle scuole romane.

Invero, non si sapeva cosa stesse succedendo nella nostra città: l'atmosfera carica di tensione è attraversata dalle notizie più disparate e nel giro di pochi minuti confermò la notizia del rapimento di Aldo Moro. 

Moro è personaggio scomodo, in procinto di attuare il "compromesso storico", che avrebbe cambiato per sempre la storia.

E resta il fatto  che molti quel cambiamento non lo volessero accettare.

Moro era un credente "aperto a sinistra", come si diceva all'epoca; questa era la visione rivoluzionaria dell' uomo.

Gli anni '80 portarono un grande cambiamento sociale ed economico: da sfondo la rivoluzione culturale del  1968, con il libero accesso agli studi universitari, che permise la formazione di una nuova classe dirigente italiana; tutto era in fermento, in primis nell'università.

Se non si inserisce la figura di Moro in questo contesto, non si comprende l'iter, come d'altronde evidenziato nel capitolo 4 dal Nostro stesso autore.

La tragicità dell'evento vede protagonista la follia della rivoluzione armata, presumibilmente spalleggiata anche da forze occulte. 

Le cose sembravano cambiare da un momento all'altro, come se si stesse precipitando in una guerra civile.

In questo volume, l'autore ripropone ll tema, evidenziandone la storicità degli eventi, delle Commissioni d'inchiesta, e dei risultati ottenuti fino ad oggi.

Le Commissioni Moro sono state istituite in diverse legislature per indagare sul rapimento e l'assassinio dello statista democristiano. Nella VIII Legislatura (1979-1983) la  prima Commissione Moro, istituita con la legge 24 maggio 1979, n. 180, era incaricata di indagare sul rapimento, l'assassinio e il terrorismo in Italia.  
Nella XVII Legislatura (2014-2018) la Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro è stata istituita con legge 30 maggio 2014, n. 82. Questa Commissione ha riaperto l'inchiesta, esaminando nuovi elementi emersi nel corso degli anni.

Oltre a ripercorrere i fatti storici, riordinandoli, il nostro autore aggiorna i dati alla cosiddetta "Commissione Moro 2", presieduta dall'onorevole Giuseppe Fioroni, nella XVII legislatura, riportandone gli atti e le conclusioni, nell'ipotesi di essere così giunti all'ottanta per cento della verità.

Alla ricerca delle verità taciute, nel libro sono riportati gli eventi, le indagini ed i documenti in sintesi,  corredati di foto di Aldo Moro, ormai divenute tristemente famose. In ciò coinvolgendo il suo impegno di studioso ed il suo dovere di magistrato, attento a far emergere particolari non ancora sviscerati.

 

Di fronte all'inerzia di tutti, lasciando senza risposta persino gli appelli che Aldo Moro stesso indirizzò dalla prigionia ai suoi compagni di partito, Aldo Moro viene trattenuto ed assassinato dalle Brigate rosse, senza mai essere liberato.

Solo il corpo, ormai privo di vita, viene fatto ritrovare nel portabagagli della R4 in Via Caetani il 9 maggio 1978.

Il ricordo della foto dell'auto con il portabagagli aperto ed il volto martoriato di Aldo Moro avvolto in una coperta è vivo in tutti noi. 

 

E veniamo ad alcuni dei misteri: il Memoriale Moro, redatto durante la sua prigionia, presenta alcune parti mancanti o incomplete a causa di vari fattori. Alcune pagine dattiloscritte dalle Brigate Rosse (quelle del 1978) e parte delle fotocopie dall'originale scritto da Moro (quelle del 1990) sono state ritrovate, ma si ritiene che vi siano ancora lacune significative. 

Sembra a dire il vero che si sapesse molto di più di quanto ufficialmente si dichiarasse.

La speranza dell'autore è quella di far luce su tutta la vicenda intera, proprio partendo dai dati attuali con la desecretazione di alcuni atti ancora sconosciuti ai più...

Ormai entrati nel XXI secolo, aspettiamo tutti la verità a quasi 50 anni di distanza. 

Così con estrema chiarezza e sinteticità i capitoli, uno dopo l'altro, raccontano il rapimento, le trattative politiche, le trattative vaticane, fino alla uccisione di Moro. Il capitolo 5 tratta di omicidi e suicidi connessi alla tragica vicenda; il capitolo 6 tratta delle indagini effettuate e delle inchieste.

      Il messaggio che l'autore vuole dare è il seguente: è il momento di desecretare gli ultimi atti rimasti, per colmare l'ultimo venti per cento  di verità,  per ridare giustizia ad un uomo che ha dato la sua vita per l'impegno politico e sociale mostrato, e punire i colpevoli, restituendo la giusta serenità alla  famiglia, che ancora è qui a  sperare  nella verità insieme a tutta la società civile.

L'appello dell'autore è ancora una volta alla magistratura, al Paese, alle istituzioni: è un grido silente, sommesso, con lo sguardo triste di chi, profondamente turbato, chiede di fare l'ultimo passo.

La sua speranza risiede nella pubblicazione definitiva degli atti ancora sconosciuti ai più per chiudere il cerchio e compiere l'ultimo atto di giustizia dovuto.

 

 

 di Emanuela Scarponi 

 

DAL 15 AL 17 MAGGIO  SI SVOLGERA'

 

 

QUESTO IMPORTATISSIMO INCONTRO

 

 

TURISTICO EUROPA AFRICA 

presso HIVE HOTEL 

 

con la giornalista Emanuela Scarponi

 

africanistica e scrittrice d'africa 

 

alla presenza della console onorario Michelina Gabrie Sunquest che ha organizzato l'incontro. 

 

Presiede il senatore Iwobi 

 

9 mag 2025, 13:44
 
 
 
 
(0:09) Siccome sono milanesi e fanno parte un po' dell'A. Io li ho aiutati moltissimo e speriamo che sia (0:18) possibile portarlo. Fanno 280 pasti al giorno e per due terzi di questi bambini è l'unico (0:30) vero pasto che fanno.
 
E loro vanno a recuperarli, è una doposcuola. Anche se hanno ottenuto (0:37) l'omologazione dal ministero per fare la prima e la seconda elementare. (0:44) Questo si sta diventando un vero sforzo di sentimento quotidiano e intertenimento per evitare che stiano (0:54) dopo intercambiati.
 
(0:55) A sua comuna, è un'altra età dove avete avuto tempo, è uno dei pochi posti dove c'è un comune. (1:00) E poi dopo da lì andiamo al deserto di Barcalà. (1:04) Allora scendete a Barcalà, a sua comuna d'Acacestria, Sosurlei e Calari.
 
(1:17) Dove andate, a Marindal? (1:28) Una settimana, dieci giorni in pratica, perché tolgo il primo e l'ultimo che sono di viaggio a Sosurlei. (1:39) E poi c'è stato un giorno a Winton. (1:41) Winton.
 
(1:43) Mezza giornata. (1:44) Che pomeriggio si parte. (1:49) Ma andate direttamente a Congima dall'aeroporto? (1:52) La prima notte? (1:54) Sì, la prima notte.
 
(1:56) Facciamo due notti però a Congima. (1:58) Ah, benissimo. (2:00) Sì, avete un giorno intero per vedere il parco.
 
(2:07) Sì, benissimo. (2:09) Allora, è una cosa... (2:11) Ho fatto una piccola prevista. (2:14) Adesso diamo la parola a Maria, così ci date le indicazioni.
 
(2:19) Il vostro accompagnatore avrebbe dovuto essere Paolo Lassi, che è quello che ha sempre portato tutti... (2:25) Lo so, quello che volevo io. (2:28) Due giorni fa si è rotto la testa dell'omero, si è fratturato, è caduto. (2:34) Allora, in accordo anche con il tuo operatore, che è il vostro corrispondente, che è Senso d'Africa, (2:40) che comunque è un ottimo operatore, abbiamo già trovato la sostituzione, (2:44) che tra l'altro è un carissimo amico di Paolo, della persona che io ho conosciuto anche.
 
(2:47) Come si chiama? (2:49) Egeri. (2:49) Ah! (2:50) Egeri. (2:50) Bravissimo.
 
(2:52) Parla italiano. (2:53) Sì, sì. (2:53) Quindi siete comunque in ottime, ottime mani.
 
(2:56) E' inglese Egeri, però è Namibia come Paolo. (3:01) Sono namibiani di adozione da 1500 anni, anche lui vive lì, (3:05) e quindi avete un ottimo, un ottimo sostituto. (3:08) Quindi Namibia non è la persona che ci ha mandato una mail altri miei? (3:11) Allora, in Namibia chi fa l'artista è anche guida, non hanno questa distinzione.
 
(3:17) Noi siamo abituati magari ai namibiani. (3:19) No, no, scusa, no. (3:20) Questa è l'accompagnatrice dell'agenzia, è clara? (3:23) E' la compagnatrice? (3:24) Sì, è clara l'accompagnatrice.
 
(3:25) E che è la responsabile dell'agenzia? (3:28) Esatto. (3:29) E' l'artigianalista, l'artigianalista è una persona. (3:32) Allora, chiaro, è quell'artista con voi, ma di fatto è una semplice presenza (3:36) su qualche cosa di pratico, ma non di più.
 
(3:39) Invece, normalmente in Namibia chi è autista è anche guida. (3:44) Parlano con i microfoni, con questi mezzi, che sono molto molti. (3:48) E' un unico mezzo.
 
(3:50) E' un unico mezzo, soprattutto verrete suddivisi solo durante l'attività, (3:54) ovvero ci saranno all'attività Okonjima, per la molte parte con dei fuoristrada scoperti (3:58) e li verrete suddivisi con, normalmente mettiamo Chiara che traduce su Najib, (4:06) perché invece i ranger di Okonjima parlano, non so, in inglese e in italiano, (4:11) o magari qualche parola, però magari è un po' difficile. (4:15) Quindi ci saranno sulle macchine chi traduce in Magheri, in Chiara, eccetera. (4:21) E anche quando sarete su Suspreet, normalmente il bus arriva a un certo punto, (4:29) dopodiché ci sono questi camion, scoperti grandi, è anche simpatico prenderli.
 
(4:34) Si fanno questi ultimi due chilometri, cinque chilometri, non mi ricordo mai quanti chilometri sono. (4:40) Molto bello su questa sabbia finissima dove vedrete un sacco di gente (4:43) che vuole provare a passare da solo e non è bloccato. (4:46) Invece voi andate con questi camion e poi da lì chi ha piacere, chi se la sente, (4:51) chi se la fa, io la consiglio a tutti, è un'esperienza meravigliosa.
 
(4:55) Si può salire, se ha tempo, per salire sulla Grandelli, (4:57) che questa è la dunna più alta del parco. (5:02) Altrimenti chi no fa una passeggiata altrettanto bella, un po' più dolce, (5:06) che arriva a Detroit e questa... (5:09) Io guardo l'autunno... (5:13) Una domanda un po' legata a ciò che hai detto, (5:17) le domande le facciamo alla fine di carattere pratico, (5:19) però visto che c'è qualche passeggiante di questo tipo, (5:23) occorre uno scarponcino un po' più alto o bastano le scarpette basse? (5:27) Bastano le scarpette basse e sabbia. (5:29) Avrete i piedi pieni di sabbia sia con le scarpe leggermente più alte che con le stesse.
 
(5:33) Tanto male che fuori sono quelle basse, perché sennò la più sabbia della continuità. (5:37) Io vado sempre, la Namibia, tutte le volte che sono andata, (5:41) ho sempre portato questi scarponcini molto leggeri, (5:43) da semi trekking, tipo Salomon, però la versione estiva, (5:46) quelli traspiranti, che però hanno un po' di supporto. (5:50) Il supporto sulla caviglia, se ce l'avessi, perché uno se la deve andare a comprare, (5:55) mi sono andata, però il supporto sulla caviglia sa cos'è.
 
(6:00) Anche quando ti fermate tante volte lungo il deserto a fare dei picnic, (6:03) o vi fermate comunque a fare due foto eccetera, (6:05) magari ci sono quei terreni un po' così particolari, (6:09) la scarpa che ti tiene un po' la caviglia. (6:11) Non sono migliori, pensa. (6:14) Sono traspiranti.
 
(6:15) Ma adesso. (6:15) Ah, però se la versione invernale no. (6:17) No, non è invernale.
 
(6:18) Perché in Namibia, come sapete, siamo al contrario. (6:22) Quindi, in questo momento, in Namibia, stiamo andando verso l'autunno, (6:26) quindi comincia a fare mattina e sera, fa freschino. (6:29) Di giorno si sta molto meglio.
 
(6:30) Non c'è angolo torido? (6:32) No, assolutamente. (6:33) Ho messo un video, fra l'altro, state andando in una stagione (6:36) e quest'anno ha piovuto tantissimo, me lo conferma. (6:41) E ci sono degli scenari di una bellezza che io partirei domani, (6:45) se non avessimo dei familiari importanti sarei già lì.
 
(6:48) Come in Amakualand. (6:50) Eh no, no, no, no. (6:52) In Amakualand c'ha i fiori, un po' meno.
 
(6:54) Vabbè. (6:55) Poi le altre domande le facciamo insieme. (6:59) Così è difficile.
 
(7:00) Stavo aspettando tu. (7:01) Ah no, ma io pensavo che il console volesse... (7:03) No, tu mi dici le cose pratiche. (7:06) Le cose pratiche, ovviamente, la cosa che viene più o meno (7:10) da tutti è la sim, per chi vuole rimanere in Namibia.
 
(7:14) Ah, già, la sim. (7:15) Ok. (7:16) Allora, in questo momento ci sono diverse e-sim, (7:20) che sono quelle virtuali.
 
(7:22) Di fatto, io l'ultima volta che sono stata in Namibia, (7:23) ma non so se si è cambiato adesso, la mia non ha funzionato. (7:26) Tipo Airalot, piuttosto che Overfly, non ha funzionato. (7:30) Quindi, di fatto, te la fa scaricare, (7:32) ma quando arrivi lì non riesci affatto a funzionare.
 
(7:35) In aeroporto... (7:35) Prendi nota che quello che ho chiuso è il nostro... (7:37) In aeroporto, appena voi avete superato, recuperato i vostri bagagli, (7:42) è un avvorto molto piccolo, molto friendly, (7:44) quindi c'è qui il gambiottino del cambio. (7:48) Quindi potete già cambiare, (7:50) ma è la stessa cosa che vi dava la guida, (7:51) di cambiare già subito una cosa. (7:53) Qui... (7:53) Ecco.
 
(7:54) Buongiorno a tutti. (7:56) Buongiorno a tutti. (7:58) Qui c'è un ufficio che vende le sim.
 
(8:02) Quindi, diciamo che è molto importante questo. (8:05) Le sim sono necessarie per chi ha necessità di rimanere sempre, (8:09) in qualche maniera... (8:12) Tutti gli ammerti avete vuoi fare, funziona molto bene. (8:15) Però io lo dico perché? (8:17) Perché molta gente ha bisogno di essere... (8:19) Non si può motivare la malattia, (8:21) piuttosto che l'ufficio o altre situazioni, (8:24) ha bisogno di essere in una sim.
 
(8:25) Quindi, chi ne vuole sia, (8:27) lo può acquistare in... (8:30) Altrimenti, (8:32) il Wi-Fi funziona in tutte le situazioni. (8:35) A volte, solo nelle zone centrali, (8:38) magari non nella vostra camera, (8:40) ma normalmente c'è sempre. (8:42) Quindi su quello non ci sono problemi.
 
(8:44) Quindi avete l'ufficio cambio, (8:45) la guida, ovviamente abbiamo usato il richiede, (8:47) abbiamo usato il ricambiamento, eccetera. (8:50) Il cambio... (8:55) 1677 euro. (8:57) Quindi, 0,24, (9:01) 0,48.
 
(9:03) Se sta cercando di mettermi in difficoltà, (9:05) ce la sta facendo benissimo. (9:06) Io la matematica proprio... (9:09) Mi faccio domande di geografia. (9:12) Allora, il discorso è questo, appunto.
 
(9:15) Voi avete fuori il pranzo. (9:19) Ma non perché noi vogliamo dare pranzo, (9:21) ma perché in Namibia (9:22) non è come sto facendo un tour della Francia, (9:26) mi fermo, c'è il ristorante, vado... (9:28) No. Spesso si attraversano per ore (9:30) zone assolutamente senza nulla.
 
(9:33) Quindi, è sempre la guida che (9:36) dice, ok, oggi per il pranzo (9:38) non c'è niente da qui ad arrivare là, (9:41) e ci sono tantissimi luoghi (9:43) dove uno si ferma... (9:44) Ci sono tanti supermercati (9:46) che hanno già i piatti pronti, (9:47) hanno già le cose pronte, (9:47) hanno già lo sandwich, (9:48) o quello che uno preferisce. (9:50) Così uno si organizza (9:51) e durante il viaggio (9:52) può decidere se la famma (9:54) e mangia subito, (9:54) se non mangia quando vuole, insomma. (9:56) E' sempre lui che vi propone (9:58) e vi dice, oggi abbiamo possibilità (10:00) di trovare un luogo lungo la strada (10:02) dove possiamo mangiare, (10:02) oppure no, non c'è niente, (10:04) è meglio che acquistiamo prima.
 
(10:05) Si può pagare con la carta? (10:06) Si può pagare con la carta (10:07) in tutti i supermercati. (10:09) Le maggiori... (10:10) Sempre il solito problema diners (10:12) e per American... (10:16) Pisa, tutti. (10:18) Invece Pisa, Mastercard, (10:19) potete andare tranquilli, (10:20) dicono giustamente... (10:22) Potete andare con dollari (10:24) o con la moneta locale? (10:25) No, no, no.
 
(10:26) No, dovete avere la moneta locale, (10:28) non prendono... (10:29) Ah, no. (10:30) Se voi volete pagare con i contanti, (10:34) dovete avere... (10:34) Ma io suggerisco comunque (10:35) un cento euro a testa... (10:38) Oggi, oggi, (10:40) 48 euro sono 1000 dollari (10:42) quindi 100 euro (10:44) sono 2000 dollari. (10:46) Io 100 euro a testa (10:47) non ne cambierei, (10:48) non ce ne lascerei.
 
(10:49) Quindi per dire anche le mance... (10:51) Ma sì! (10:51) E' meglio pagare anche (10:52) i 2000 euro a testa. (10:53) Forse anche Mancarella... (10:55) Ma infatti, (10:56) ci sono molti... (10:58) Lugole fermate... (10:59) Accettano anche 2 euro, (11:01) a quel punto. (11:01) E però... (11:05) Quelle piccole no, (11:06) quindi magari c'è quella roba (11:07) che ti costa e tutto.
 
(11:09) O anche la mancia, (11:09) non gliela cambiamo. (11:10) O gli dai subito (11:11) 5 euro, (11:12) ma se gli vuoi dare... (11:14) 5 euro c'è! (11:15) E' tantissimo! (11:18) Invece la moneta, (11:19) purtroppo, (11:19) come in tutti i paesi, (11:20) in questi paesi (11:21) non viene cambiata (11:22) dalla banca, (11:22) quindi non c'è. (11:24) Quindi diciamo che (11:24) il vostro arrivo (11:25) avrete questa... (11:27) Intanto, (11:28) andate a saperlo, (11:29) però diciamo, (11:29) per step, (11:30) incontrerete la nostra assistente, (11:32) che è Chiara, (11:33) che vi aspetta direttamente (11:34) al gate.
 
(11:35) A questo, (11:36) a questo lo chiede (11:36) la partenza da Roma? (11:38) La partenza da Roma (11:39) noi consigliamo sempre (11:41) 3 ore prima. (11:42) 3 ore prima? (11:43) Ma noi abbiamo (11:44) un cerchino online. (11:46) Sì, (11:47) ma noi consigliamo (11:48) 3 ore prima, (11:48) perché la compagnia (11:49) vogliono 3 ore prima.

INTERVISTA ad ing. Bruno Grassetti La Sapienza

di Roma

INTERVISTA all'ingegner Bruno Grassetti, con 35 anni di esperienza di Cina.

 

Scarponi (SSP). Ingegnere Grassetti, come esperto di Cina, siamo qui a chiederle della Nuova via della seta. Le do senz'altro la parola.

GRASSETTI. Vorrei dare innanzitutto una visione generale:  stiamo parlando della Via della Seta, quali sono fondamentalmente le tematiche da affrontare?

La prima cosa è conoscere, perché sappiamo poco di questo mondo, quali sono i Paesi coinvolti, perché sono così interessanti, quale è stata la loro storia, da dove vengono. Credo che bisogna fare innanzitutto un inquadramento storico e invito chi ci ascolta a fare una ricerca al riguardo.

La seconda cosa è chiedersi perché sono così ricchi. Evidentemente il punto più interessante è che questi Paesi sono ricchi; altrimenti nessuno si sarebbe fatto venire in mente la Via della Seta. Ci sono risorse, materie prime, fonti energetiche. Ed è questo che fa di quei Paesi un argomento così interessante.

Terzo: e allora, se vengono da lontano, perché non ricordiamo che in quelle zone c'è la Persia con i famosi Parti, che hanno litigato con Roma ai tempi di Traiano ed Aureliano. Noi non l'abbiamo avuta vinta con loro. L'unico che è riuscito a penetrare quei territori e ad avanzare veramente molto in là è stato Alessandro Magno, il figlio del famoso Filippo il Macedone, che aveva avuto come maestro - te lo ricorderai - Aristotele. Questi sono i presupposti culturali e storici della Via della Seta, tutta materia da appofondire.

Il nome Via della Seta viene da un ricercatore tedesco, che gli ha dato questo nome che in effetti è la Via della Seta, la Via delle Spezie, la Via dei Tappeti e cioè di tutto quello che si poteva trafficare e commerciare, come hanno fatto i famosi Polo (Marco Polo, lo zio, il padre, eccetera). In fondo perché sono andati fino a laggiù? Perché erano attratti dalla voglia di fare commerci sempre più interessanti e sempre più ricchi. Tra l'altro, quando loro sono stati in Cina, la Cina non era comandata dai cinesi, ma dai mongoli.

Infatti ti racconto un piccolo episodio della mia vita: per tre volte sono stato invitato addirittura - perché da quelle parti devi essere invitato - dalla televisione interna della Mongolia, perché tramite una mia amica cinese sono stato messo in contatto con colui che aveva scritto tutta la sceneggiatura di un grande film su Marco Polo, del quale film mi avevano incaricato di essere una sorta di delegato, di ambasciatore per raccogliere fondi in Europa.

Mi divertiva questo fatto di essere coinvolto e allora abbiamo fatto riunioni, siamo stati alla televisione della Mongolia, perché poi era la loro tv interna e adesso avrai capito perché ci metteva un sacco di soldi.

Inesorabilmente però è venuto il momento in cui abbiamo dovuto chiedere il permesso alla televisione cinese, che sarebbe stata lei poi, oltre alla televisione della Mongolia interna, a mandare in onda il film. Dopo una serie di riunioni ci ha detto di no: "Noi non ve la accettiamo. E sapete perché?" Proprio perché in quel periodo la Cina non era comandata dai cinesi, ma dai mongoli. Ed i cinesi dicono: "Non vi diamo dei soldi per far vedere la Cina comandata da altri".

Hai capito? Ed io, dopo tre viaggi nell'arco di otto mesi, ho dovuto rinunciare a questo incarico, perché la CCTV, televisione di Stato mi aveva detto di no.

Però, tornando ai territori,  ci sono dentro tutti, perché se partiamo da qui, dall'Europa Orientale quindi dalla Polonia, attraversi subito l'Ucraina, poi già sei sul Caspio e quindi hai tutto il Caucaso, l'Azerbaijan, sotto la Persia, poi l'Afghanistan, un po' più in là c'è il Tajikistan, il Turkmenistan, sopra il Kazakistan, l'Uzbekistan, fino a che non arrivi in Cina.

Quindi si incontrano tutti questi Paesi, che secoli fa hanno avuto l'invasione dei Mongoli arrivati fino alle nostre parti e la Turchia è stata poi abitata da una serie di popolazioni mongole, pure di origine turca, da dove deriva anche il suo nome attuale.

E l'Impero romano è stato molto a contatto con queste popolazioni. Poi da qui si sono spostati al centro e sono diventati Unni; poi dalla Svezia sono venuti i Vandali, pian piano sono scesi giù e sono andati addirittura in Africa. Ti ricorderai che la parte settentrionale come il Marocco, piuttosto che la Libia e l'Algeria sono stati per un periodo controllati dai Vandali, dagli Svedesi. Quindi c'è una storia alle spalle veramente impressionante. Detto questo, su che cosa c'è dentro, sul perché sono importanti, sul perché c'è tanta ricchezza veniamo al giorno d'oggi.

Nessuno fino ad oggi aveva inventato un'operazione, come quella che si è inventata Xi Jinping.  Cosa si è inventato questo grande uomo?

Mentre gli Americani si sono inventati di andare a fare la guerra  all'Iraq, poi sono andati in Afghanistan mettendosi a fare la guerra anche lì, eccetera, i cinesi cosa hanno detto? A noi con questi Paesi ci interessa fare gli affari.

Certo lo fanno alla loro maniera, come chi è padrone dei quattrini, il quale viene e ti dice: "ti do i quattrini, tu ti indebiti con me e allora o mi paghi con il manganese, con il petrolio, con quello che hai in casa o altrimenti in qualche maniera ti leghi” e nel mondo tutti sono impauriti da questo modo di fare.

L'altro modo di fare, che la gente non gradisce a livello globale e di pensiero, soprattutto in Occidente, è che la Cina ci fa lavorare i suoi operai. Però anche questi sono casi singoli e che se vai a vedere poi anche i casi singoli scopri che invece non è vero, nel senso che la Cina ha tutto l'interesse a far sì che ci siano le maestranze locali, che sanno parlare innanzitutto la lingua del luogo,  che quindi evidentemente oltre a creare posti di lavoro, aiuta anche a formarsi.

Questo modo di fare dei cinesi, si può confrontare con quello dei paesi occidentali che, sottolineando l’importante aiuto religioso e delle varie opere educative e di carità, sostanzialmente i francesi hanno imposto a 14 Paesi di parlare la lingua francese, i portoghesi hanno imposto ad Angola e Mozambico di parlare portoghese, mi dici cosa vuol dire?

Nel Sudafrica, hanno imposto di parlare l'olandese. Allora, scusate, ci sono due modi differenti di fare colonialismo. Il colonialismo occidentale non è stato molto gentile al riguardo. Quello della Cina sarà pure non gentile altrettanto, perlomeno le opere le fa.



Di Emanuela Scarponi