Venerdì 9 maggio scorso al Circolo dei magistrati della Corte dei conti si è tenuta la presentazione del libro "I coperchi del diavolo su Aldo Moro" di Raffaele Di Ruberto: presenti l'autore della prefazione, Stanislao De Matteis, e l'editore.

Ma chi sono "i coperchi del diavolo"?

Il titolo è abbastanza esaustivo: il diavolo sembra averci messo lo zampino.

La sala è gremita di persone silenziose, in attesa di scoprire ancora la verità: ancora una volta è il richiamo ad Aldo Moro che fa venire la gente come di un mistero che non finirà mai.

Molti sono gli interrogativi che ruotano intorno alla vicenda, ma sembra che non se ne verrà mai a capo.

Il momento storico politico in cui avvenne l'assassinio di iAldo Moro è assai delicato: l'Italia è ad una svolta storico-politica.

Aldo Moro fa parte della corrente della Democrazia cristiana che apre le porte al Pci, intuendo il forte cambiamento in atto della società civile, che oggi sta definitvamente chiudendosi.

Le Brigate rosse, i Servizi segreti, gli Stati uniti, l'Urss: tutti questi sono fattori presenti in quel momento storico che fa da cornice alla storia di Aldo Moro, da tutti noi sentita.

La serata si fa calda ricordando tutti gli enigmi della storia d'Italia, come se il tempo non fosse mai trascorso.

 

E di nuovo, tornando d'improvviso  indietro nel tempo, mi ritrovo a sentir parlare di Aldo Moro, protagonista della storia politica italiana. Nel 1978 frequentavo la scuola media Angelo Monteverdi quando il 16 marzo fecero evacuare tutte le scuole romane, poiché si temeva la presenza di bombe sparse per Roma. Nno si sapeva cosa fosse successo nella nostra città.

E così anche noi ragazzini, che di certo non conoscevamo ciò che succedeva in politica, entriamo nella storia il giorno in cui fu rapito Aldo Moro, politico italiano e personaggio scomodo, famoso per il cosiddetto compromesso storico, che avrebbe cambiato per sempre la storia d'Italia e degli italiani tutti. E resta il dubbio in tutti noi che qualcuno quel cambiamento non lo volesse.

Aldo Moro era un democratico cristiano aperto a sinistra, come si diceva all'epoca: questa era la visione rivoluzionaria di un uomo che tentò di aprire le porte alla gente comune, intuendo il cambiamento sociale in atto.

Gli anni '80 sono anni di grande cambiamento sociale ed economico. Ma soprattuto il libero accesso agli studi universitari con la rivoluzione culturale del '68 stava permettendo l'immissione di una nuova classe dirigenziale italiana che avrebbe comunque impattato sulla società e sul potere. Tutto era in fermento, in primis all'interno dell'università italiana.

Esattamente la detenzione del potere fu l'evento scatenante degli eventi che poi precipitarono senza più possibilità di controllo.

Se non si inserisce la figura di Aldo Moro in questo contesto storico non si capisce l'accaduto, come evidenziato nel capitolo 4 dal Nostro autore.

Ed è sempre la detenzione del potere a causare il triste evento avvenuto: le Brigate rosse rapiscono Moro, uomo che avrebbe portato la società a cambiare dall'interno, senza arrivare alla rivoluzione armata, invece voluta dalla BR, spalleggiate dall'esterno.

Erano quelli anni che conoscevano momenti terribili di contrasto: all'estero la Guerra fredda, il muro di Berlino, tra Usa and Urss, il mondo diviso in due, da un lato gli Stati Uniti, dall'altro la Russia tenevano sotto scacco il mondo intero.

E l'Italia nel mezzo doveva fare una scelta. L'Italia aveva gia fatto la sua con la fine della Seconda Guerra mondiale.

Ma le cose stavano ancora cambiando, per non parlare, del prezzo del petrolio e della benzina, dell'austherity in atto di cui la mia generazione è figlia..i ragazzi invadevano le strade di Roma quando era permesso alle auto di circolare a targhe alterne …

Ed in Italia si ripercorreva la stessa situazione tra i giovani, la Democrazia Cristiana si divideva in correnti; le cose sembravano cambiare da un momento all'altro, come se si stesse precipitando da un momento all'altro in una orribile guerra civile.

Questi sono conosciuti come i famosi anni di piombo che vedevano giovani combattere gli uni contro gli altri, in nome di ideali politici ormai superati dal cambiamento tecnologico e scientifico, oltre che politico, al di là di pochi oltraggiosi personaggi che continuano imperterriti a riproporre le medesime tematiche di un tempo che fu in remote parti del mondo..



L'Italia, certo, deve sviluppare una propria politica internazionale, soprattutto rispondendo ormai alla sua societa civile e classe intellettuale.



Ma veniamo al Nostro autore. In questo volume, oltre a ripercorrere i fatti storici, riordinandoli, aggiorna i dati alla Commissione Moro 2.

Ripropone ll tema Aldo Moro, evidenziandone la storicità degli eventi, delle Commissioni d'inchiesta, e dei risultati ottenuti fino ad oggi.

Alla ricerca delle verità scomode, riporta gli eventi nella loro storicità, le indagini e i documenti, in sintesi, corredati di foto di Aldo Moro, ormai divenute tristemente famose.



In più aggiorna i dati al 2003, con i risultati dell'ultima Commissione d'inchiesta su Aldo Moro, ritenendo di essere giunti all'80/100 della verità.

Così decide di metterci il suo impegno di studioso, il suo dovere di magistrato, attento a far emergere particolari non ancora sviscerati.

Ricordo ancora alla tv in bianco e nero parlare di Gradoli, della ricerche effettuate nel Lago della Duchessa alla ricerca di Aldo Moro....

Di fronte all'inerzia della situazione, Aldo Moro viene trattenuto dalle Brigate rosse, senza essere liberato in vita. Solo il corpo ormai privo di vita viene fatto ritrovare nel portabagagli di un'auto parcheggiata presso Piazza della Chiesa Nuova al centro storico di Roma.

La cosa più inquietante per quanto mi riguarda è stato il mancato ritrovamento di alcune parti del suo diario. Ma che fine avranno fatto? E cosa dire di una incredibile seduta spirita tenutasi in una villa nei dintorni di Bologna che fa rintoccare la parola “Gradoli”...?

Sembra a dire il vero che si sapesse molto di più di quanto ufficialmente si dichiarasse.

E così il mistero di Aldo Moro fa da spalla ai più recenti misteri quali quelli di Ilaria Alpi, della strage di Ustica, della strage della Moby Prince, della sparizione di Manuela Olandi...

La speranza dell'autore è quella di far luce su tutta la vicenda intera, proprio partendo dai dati attuali con la desecretazione di alcuni atti ancora sconosciuti ai più...

Aspettiamo tutti la verità a quasi 50 anni di distanza, ormai entrati nel XXI secolo.

Così con estrema chiarezza e sinteticità i capitoli, uno dopo l'altro, raccontano il rapimento, le trattative politiche, le trattative vaticane, fino alla uccisione di Moro.

Il capitolo 5 tratta di omicidi e suicidi connessi alla tragica vicenda di Aldo Moro; il capitolo 6 tratta delle indagini effettuate, delle inchieste.

L'80 per cento della verità e stata raggiunta e la speranza del nostro autore è che il 20/100 rimanente emerga dalla desecretazione degli atti restanti.

Questo è il messaggio principale che l'autore vuole dare: è il momento di desecretare gli ultimi atti rimasti e ridare giustizia ad un uomo che ha dato la sua vita per l'impegno politico e sociale mostrato e punire i colpevoli, ridando la giusta serenità alla sua famiglia che ancora è qui ad aspettare insieme alla società civile.

 

 

di Emanuela Scarponi