03-06-2020

 

                                                                                                                                          The population: yesterday and today in Zimbabwe

      The first human settlements in this area date back to the Stone Age, 30,000 years before Christ: groups who lived in caves and shelters and who used rudimentary tools made of small stones to hunt. Also here, as in the rest of Southern Africa, the San, the Bushmen appeared, who lived by hunting, and to which the numerous cave paintings are attributed, and, immediately after, the Khoi Khoi, the Hottentots, who instead of hunting began raising livestock and producing pottery, giving itself a tribal organization. At the beginning of the Iron Age (2,300 BC) the Bantu ("man" in their language) came from the North; some of them, those belonging to the Gokomere culture, settled permanently in the savannahs and on the highlands of Zimbabwe, working the iron and cultivating the fields. Gradually, the San and the other peoples emigrated westward: part of them were enslaved, others were slowly assimilated by the Bantu society, an important ethnic group in the following centuries. Today, most of Zimbabwe's population belongs to ethnic groups of Bantu origin. 76% are Shona - divided into Ndau, Rozwi, Korekore, Ka ranga, Manyika and Zezuru in two thirds of the country, in the eastern regions, while 18% are Ndebele and live in the southwestern part. 2% is Batonga and lives in the area around Kariba Lake. The rest of the Shangaan and Venda ethnic groups are settled in Lower Veld and in the south side.
Overall, Zimbabwe is a country of young people: almost half of the population is under 13 years old and only 2.7% are over 63 years old.
Harare is the capital and is situated between jacarandas and skyscrapers: Harare literally means "place where crickets sing", but there are other names, equally evocative, such as "city of the shining sun" and "garden city". Harare, the capital of the country, is located in the heart of Mashonoland, a fruitful and rich land, between 1,200 and 1,500 meters high from the sea.
With excellent climate, it is completely surrounded by large parks and avenues of periwinkle jacarandas. Economic, social and political centre of the country, the population is about 2 millions.
European is the style in Harare: colonial buildings and skyscrapers built in the last decades. The most exclusive residential districts, surrounded by green parks, with large manor houses surrounded by high walls and guarded by armed guards, are situated in the North and East side. Further away, to the West and South sides, there are the industrial areas and neighbourhoods inhabited by blacks, including Mbare, a sort of Zimbabwean township.
Great Zimbabwe is famous for the stone giants: the name should come from the expression dzirriba dza mabwe, which means "large stone houses". Great Zimbabwe, 700 hectares large at 1,213 meters from the sea, is surrounded by rounded shaped granite hills with stone giants that provided the material to build it, the capital of the richest and most powerful kingdom in Black Africa in the past. Today the city, declared a UNESCO World Heritage Site, with its precious megalithic remains, represents the most authentic symbol of Zimbabwe's national identity and its centuries-old history.
      Accompanied by the scent of flowering jacarandas and the rhythmic beating of drums, we crossed the gates of the archaeological area of the mysterious and incredible great centuries-old civilization of Zimbabwe. During its heyday, Great Zimbabwe, the wonderful capital of the Shona kingdom, was inhabited by about 40,000 people and stretched from Zimbabwe to Mozambique, Botswana and South Africa.

Emanuela Scarponi


La popolazione: chi c'era e chi c'è

I primi insediamenti umani in quest'area risalgono all'Età della Pietra, 30.000 anni avanti Cristo: gruppi che vivevano in grotte e rifugi e che per cacciare usavano strumenti rudimentali fatti di piccole pietre. Anche qui, come nel resto dell'Africa Australe, comparvero i San, i Boscimani, che vivevano di caccia, ed a cui si attribuiscono i numerosi dipinti rupestri, e, subito dopo, i KhoiKhoi, gli Ottentotti, che invece di cacciare iniziarono ad allevare il bestiame e produrre vasellame, dandosi un'organizzazione tribale.
All'inizio dell'Età del Ferro (2.300 a.C.) da Nord giunsero i Bantu (“uomo” nella loro lingua); alcuni di loro, quelli appartenenti alla cultura Gokomere, si stanziarono stabilmente nelle savane e sugli altipiani dello Zimbabwe, lavorando il ferro e coltivando i campi. A poco a poco, i San e gli altri popoli emigrarono verso ovest: parte di loro furono fatti schiavi, altri vennero lentamente assimilati dalla società bantu, destinata a conoscere un importante sviluppo etnico nei secoli successivi.
Oggi, la maggior parte della popolazione dello Zimbabwe appartiene a gruppi etnici di origine Bantu. Il 76% sono Shona - suddivisi in Ndau, Rozwi, Korekore, Ka ranga, Manyika e Zezuru stanziati sui due terzi del Paese, nelle regioni orientali, mentre il 18% sono Ndebele e abitano nella parte sudoccidentale.
Il 2% è Batonga e vive nella zona attorno al Lago Kariba. Gli altri dell'etnia Shangaan e Venda sono insediati nel basso Veld e nell'estremo sud.
Complessivamente lo Zimbabwe è un Paese di giovani: quasi la metà della popolazione ha meno di 13 anni e solo il 2,7% ha più di 63 anni.
La capitale è Harare ed è ricca di jacarande e grattacieli. Harare letteralmente significa “luogo dove cantano i grilli”, ma c'è anche chi a questa splendida città ha dato altri appellativi, altrettanto evocativi, come “città del sole splendente” e “città giardino”. Non a caso, Harare, la splendida capitale del Paese, si trova nel cuore del Mashonoland, una terra fertile e ricca, ad un'altitudine compresa fra 1.200 e i 1.500 metri. È completamente immersa nella natura, circondata da grandi parchi e viali di jacarande color pervinca e gode di un ottimo clima. Centro economico, sociale e politico del Paese, ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti.
L'impronta europea è visibile nel centro, sia nei palazzi coloniali, sia nei grattacieli sorti negli ultimi decenni. A nord e a est si trovano i quartieri residenziali più esclusivi, immersi nel verde, dove grandi ville padronali sono cinte da alte mura e presidiate da guardie armate. Più lontano, a ovest e a sud, le zone industriali e i quartieri abitati dai neri, fra cui Mbare, una sorta di township zimbabwana.
Great Zimbabwe è famoso per i colossi di pietra. Il nome dovrebbe derivare dall'espressione dzirriba dza mabwe, che significa “grandi case di pietra”. Great Zimbabwe, adagiata per oltre 700 ettari a 1.213 metri di altitudine, è circondata da colline di granito dalle forme arrotondate, giganti di pietra che hanno fornito il materiale per la sua costruzione, un tempo capitale del regno più ricco e potente dell'Africa Nera.
Oggi la città, dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, con i suoi preziosi resti megalitici, resta il simbolo più autentico dell'identità nazionale dello Zimbabwe e della sua secolare storia. Accompagnati dal profumo delle jacarande fiorite e dal battere ritmico dei tamburi, varcati i cancelli che immettono nell'area archeologica, entriamo nella storia misteriosa e fantastica di una civiltà secolare.
Nel periodo della sua massima potenza, Great Zimbabwe, la splendida capitale del regno degli Shona, era abitata da circa 40.000 persone e si estendeva dallo Zimbabwe fino al Mozambico, al Botswana ed al Sudafrica.