15-09-2019

                                                                                             Boko Haram e la Nigeria di oggi


   In Nigeria, il più popoloso Paese d’Africa, le elezioni legislative e presidenziali sono occasione ormai quasi quotidianamente di assalti dei fondamentalisti islamici nel Nord-Est. Il capo di Stato uscente Goodluck Jonathan, cristiano del Sud, si è ricandidato. L’opposizione appoggia il musulmano del Nord Muhammadu Buhari, già al potere in Nigeria negli anni ’80 durante la dittatura dei militari.
    L'analisi di questi Paesi dunque non può prescindere dunque da una visione politico-religiosa. Questo intreccio tra la storia moderna degli Stati africani a Nord ed a Sud del Sahara, scritta dagli Occidentali segnando confini decisi su mappe geografiche che non hanno mai tenuto conto delle differenti etnie, lingue, culture e tradizioni, rendono l'Africa un continente in via di sviluppo sempre a rischio endemico di guerre, spesso silenti, tra etnie locali, rivolte, esodi per la fame e la povertà, finanziate da gruppi di potere esterni, di volta in volta differenti. Non si possono pertanto affrontare separatamente problematiche concernenti Paesi a Nord ed a Sud del Sahara, strettamente interconnessi con i Paesi del vicino Medio Oriente.
    La religione animista è tutt'oggi praticata in ogni parte del continente africano, ma si devono considerare come attori protagonisti religiosi i numerosi focolai islamici che hanno attecchito un po' ovunque in questo continente ed il cristianesimo che, introdotto dal colonialismo europeo, ne ha frenato lo sviluppo, ponendosi pertanto in contrasto anche dal punto di vista politico con le popolazioni di religione islamica.
    La Nigeria, ufficialmente Repubblica Federale della Nigeria, è un Paese dell'Africa occidentale, il più popoloso del continente. Confina con il Benin ad Ovest, il Ciad e il Camerun ad Est, il Niger a Nord e a Sud si affaccia sull'Oceano atlantico nel Golfo di Guinea. Comprende 36 Stati. Il territorio nigeriano è abitato sin dal 9000 a.C e ne sono testimonianza i numerosi e meravigliosi manufatti giacenti oggi nei musei.
Dal punto di vista religioso la popolazione si divide quasi perfettamente tra cristiani e musulmani. Conta 923.768 chilometri quadrati e 160.423.182 di persone. Stato più popoloso dell'Africa, in Nigeria abita approssimativamente un quinto della popolazione dell'Africa intera. Nonostante meno del 25 per cento dei Nigeriani viva in un'area urbana, all'incirca 24 città hanno più di 100.000 abitanti.
    La grande varietà di lingue, costumi e tradizioni tra i 250 gruppi etnici nigeriani danno al Paese una ricca diversità. Il gruppo etnico dominante nel Nord è quello degli Hausa-Fulani, la maggioranza dei quali è di religione islamica.

     Dal 1999 la questione religiosa diventa proprio strumento di violenza interreligiosa in Nigeria e vede contrapposti milizie di fanatici islamici e cristiani: i primi lottano per l'inserimento della Shari'a in tutti gli Stati nigeriani a maggioranza islamica mentre i secondi lottano per opporsi all'avanzare prepotente delle violenze anticristiane. E tra il 1999 ed il 2001 viene introdotta la Sha'ria in nove Stati a maggioranza islamica (Zamfara, Kano, Sokoto, Katsina, Bauchi, Borno, Jigawa, Kebbi, Yobe), mentre in altri tre Stati (Kaduna, Niger, Gombe) viene accettato l'utilizzo di una parte delle norme della legislazione islamica riguardo diritto civile e penale nelle regioni a maggioranza musulmana.
Come in epoche passate, dobbiamo immaginare una linea immaginaria in Nigeria, che dal Nord scende di traverso fino al confine orientale, tagliando fuori lo spigolo di Paese che si incunea tra il Camerun, ad Est, Ciad e Niger a Nord, difficile da attraversare oggi giorno: non ci si avventurano ormai quasi più neanche i nigeriani del Sud, che un tempo vi si affollavano per stabilire fiorenti commerci.
     Al di là si estende un lembo di terra dai panorami sconfinati di savana aperta che si rarefà via via in deserto man mano che si sale a Nord: poche città grandi, simili più a paesoni di casette basse dal tetto di lamiera ondulata, strade polverose battute da un sole implacabile: il resto è campagna, punteggiata di villaggi di fango, ombreggiati da rade acacie, catene montuose, impervie colline di pietra compatta grigio scura, mandrie di buoi gibbosi dalle lunghe corna diritte accompagnate dai nomadi Fulani, i folletti delle pianure, che vivono in simbiosi con gli animali nel loro eterno peregrinare.
     Ed ecco spuntare all'improvviso Maiduguri (o Yerwa in lingua kanuri) la città della Nigeria, capitale dello Stato federale di Borno, che conta 1.126.195 abitanti. Fondata dagli inglesi nel 1907 come avamposto militare, in un'area appartenuta per secoli agli imperi di Kanem-Bornu, Maiduguri è cresciuta fino a diventare la città principale del Nord-Est della Nigeria. La religione dominante è quella islamica, ma vi è un'importante minoranza cristiana.
    È stata più volte, fin dagli anni '60, sede di tensioni violenze a sfondo etnico e religioso. Nel febbraio 2006 scoppia una violenta sommossa in seguito alla pubblicazione delle caricature di Maometto da parte del quotidiano danese Jyllands-Posten, che provoca la morte di almeno 15 persone e la distruzione di 12 chiese cristiane. La setta fondamentalista islamica Boko Haram, responsabile di notevoli disordini negli anni 2000, è stata fondata nel 2002 proprio in questa città.
Luogo di scambio e commercio tra il deserto del Sahara ed il Golfo di Guinea, Maiduguri è diventata d'improvviso tragico palcoscenico di violenza feroce che mira a dividere e imporre odio tra i musulmani, costretti ad abbracciare il credo del fanatismo, ed i cristiani che devono abbandonare tutto e lasciare la città o convertirsi. Tutto questo è nel mirino degli integralisti: chi non si piega viene ucciso o vive nel terrore di poter essere lui il prossimo a lasciarci la pelle.
Il termine "Boko Haram" deriva dalla parola hausa boko che significa "educazione occidentale" e la parola araba harām, che indica un divieto legale, metaforicamente il "peccato"; "l'educazione occidentale è sacrilega"o "vietata" o "peccato". Il nome è dovuto alla dura opposizione all'Occidente, inteso come corruttore dell'Islam.
   Il gruppo viene fondato da Ustaz Mohammed Yusuf nel 2001 o nel 2002 nella città di Maiduguri con l'idea di instaurare la shari'a nel Borno con l'ex governatore Ali Modu Sheriff. Yusuf fonda un complesso religioso che comprende una moschea ed una scuola, dove le famiglie povere della Nigeria e degli Stati vicini possano iscrivere i propri figli.

    L'organizzazione ha adottato il nome ufficiale di "Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e per il Jihād" (in arabo: جماعة أهل السنة للدعوة والجهاد, Jamāʿat Ahl al-Sunna li-daʿwa wa l-Jihād) ma nella città di Maiduguri, dove essa si era formata, le fu dato il soprannome di Boko Haram.
Il centro si dà altri obiettivi politici e lavora per reclutare i futuri jihadisti per combattere lo Stato federale, include membri provenienti dai confinanti Ciad e Niger e parla solamente arabo. Nel 2004 il complesso sposta la propria sede nel villaggio di Kanamma, vicino il confine col Niger.
Il gruppo è divenuto noto internazionalmente dopo le violenze religiose in Nigeria del 2009. Dopo la morte di Ustaz Mohammed Yusuf, avvenuta nel 2009, il suo posto è stato preso da Abubakar Shekau. Pur combattendo per obiettivi diversi, il nuovo leader Shekau ha aperto i propri orizzonti dialogici con l'Is: infatti egli ne ha adottato atteggiamenti, come ad esempio, la propaganda via web con video ad effetto (emblematico quello in cui Shekau proclama la fondazione del proprio gruppo emulando goffamente il video di "presentazione" dell'Is con protagonista Al Baghdadi). Inoltre pare che l'Is finanzi eventuali nuovi gruppi terroristici, mossa da uno spirito di fratellanza e supporto con e verso questi.

Emanuela Scarponi