Fuori strada? Stati Uniti, Europa, e Regno Unito in un Medio Oriente in transizione.
28 agosto 2019 Fuori strada? Stati Uniti, Europa, e Regno Unito in un Medio Oriente in transizione.
Conferenza internazionale sulla geopolitica delle grandi potenze in Medio Oriente nell’era di Brexit e Donald Trump: "Going Astray? The United States, Europe and the United Kingdom in a Changing Middle East".
Il giorno 27 agosto 2019 si è svolta presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, complesso della Camera dei deputati a Roma, una interessantissima conferenza sulla strategia politica da attuare post-Brexit tra Europa, Gran Bretagna, Stati Uniti e Medio Oriente.
L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, nota anche come Brexit, sincrasi formata dall'inglese Britain, "Gran Bretagna", ed exit, "uscita", è stata il processo che ha posto fine all'adesione del Regno Unito all'Unione europea, secondo le modalità previste dall'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea.
A seguito del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea, il 52 per cento ha votato per lasciare l'Unione mentre il 48 per cento ha votato per rimanere nell'Unione europea. Il governo britannico ha quindi formalmente annunciato il ritiro del Paese a marzo 2017, avviando i negoziati Brexit. L'uscita è stata ritardata dal Parlamento britannico e non è ancora conclusa.
La conferenza é stata organizzata dall’Euro-Gulf Information Center, (EGIC), un’associazione internazionale fondata nell’ottobre 2015 a Roma. Si avvale di professionisti di significativa esperienza di relazioni tra Europa e Mondo Arabo ed Europa e Golfo ed ha il compito di promuovere e produrre informazione e conoscenza sulle due regioni e sulle loro relazioni e creare opportunità di dibattito, confronto, collaborazione e scambio. Questi collaboratori di livello internazionale sono intervenuti nel corso del convegno rispondendo alla domanda: "Going Astray? The United States, Europe and the United Kingdom in a Changing Middle East". “Fuori strada? Gli Stati Uniti, l’Europa, ed il Regno Unito, in un Medio Oriente in cambiamento”.
Il relatore principale è stato l’europarlamentare Amjad Bashir, del Partito Conservatore del Regno Unito, di origine pakistana, favorevole alla fuoriuscita del Regno unito dall’Unione europea, il quale ha delineato le linee-guida per un nuovo modello di interazione tra l’Occidente e il mondo Arabo; un modello che, riconoscendo i limiti dell’approccio tra governi, dia rinnovata enfasi alle relazioni economiche come strumento di stabilità. In seguito al suo discorso ha avuto inizio il panel della conferenza.
Per primo, è intervenuto l’onorevole Graham Brady, membro del Parlamento inglese, il quale nel referendum del 2016 si è schierato per la fuoriuscita delle Gran Bretagna dall'Unione Europea. Ha parlato della strategia del Regno Unito dopo la Brexit e della volontà del governo inglese di rilanciare la Gran Bretagna nella regione mediorientale, rafforzando la partnership con gli alleati tradizionali con nuove iniziative politiche ed economiche.
Poi è intervenuto il dottor Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche dell’Istituto affari internazionali (IAI) e responsabile del programma “Attori globali” dello IAI. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle relazioni transatlantiche, in particolare sulle politiche di Stati Uniti ed Europa nel vicinato europeo.
Nel suo intervento ha messo in evidenza come il processo di divorzio tra Regno Unito ed Unione europea potrebbe far emergere punti di contrasto, anche nella politica estera delle due potenze, come ad esempio una diversa prospettiva sulla gestione del delicato accordo nucleare con l’Iran, che l’Unione europea intende far funzionare.
Il terzo relatore è stato il colonnello Filippo Bonsignore, direttore della Middle East Faculty della Nato Defense College di Roma, facoltà del Medio Oriente dell’università di Difesa della Nato, che ha parlato di come il ruolo della Nato, messo in discussione dal nuovo Presidente americano Donald Trump, potrebbe diventare più efficace se si concentrasse sulla lotta al terrorismo e se riuscisse a trovare un consenso interno per determinare le priorità dell’organizzazione.
Infine, è intervenuto il dottor Mitchell Belfer, Presidente dell’Euro-Gulf Information Center, che ha parlato della nuova prospettiva degli Stati Uniti sotto Donald Trump, contesi tra l’inconciliabile dicotomia della protezione dei loro molti interessi strategici nella regione mediorientale ed un nuovo interesse per l’isolazionismo; una dicotomia che tentano di risolvere, affidandosi sempre più a partner locali.
L’evento si è concluso con un dibattito pubblico, incentrato sulle implicazioni per l’Italia in quanto Paese del Mediterraneo e con l’impegno dello Euro-Gulf Information Center a mantenere alta l’attenzione su questo complesso aspetto con futuri eventi e ricerche.
Emanuela Scarponi