sala 2
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FESTIVAL DELL'ORIENTE 2023
22APRILE-1 MAGGIO
22 aprile 2023 ore 12,00
nome
TITOLO
sottotitolo
1) Daniela Ghilardi, reporter, cinema Festival del cinema
Corean
ore 13,00
2) prof. Ing. Scarponi Maurizio
presidente ong APN publisher: “La città tra Oriente ed
Occidente” : “Antica
Persia”
ore 14
3) ing. Bruno Grassetti, esperto di Cina
Ruolo delle donne nella sostenibilità: Sacrificio e testimonianza delle donne nel periodo dell’Antropocene
ore 15,00
4) dott.ssa Claudia Polveroni, scrittrice,
esperta minist. affari esteri. “La via della seta” “I suoi effetti sull’Italia”
ore 16,00
5) prof. ssa Claudia Riviezzo, esperta di lingua inglese: “La via del tè’” tra India e Gran Bretagna
ore 17,00
6) Piero Marsili: pittore. “Orientalismo”
italiano “Movimento pittorico italiano”
ore 18,00
Martina Barbuto, laureanda in coreano COREA Manhwa FUMETTI
silkstreeetpress
23 aprile
12,00
Liu Weijun, medico, presidente Associazione “La via della seta”: “Cina-Italia” “CNA in Cina”
13,00
dott.Luciano Atticciati, storico: “Il Giappone” la storia e rapporti con l’Italia
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SILKSTREETPRESS
25 aprile
Ore 13,00
ZAKIA Benamar. Prof.ssa di lingua francese, influssi del mondo arabo in africa danza del ventre in algeria
ore 16,00
dott.ssa Cristina Pattaro,
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SILKSTREETPRESS
29 aprile ’23
Ore 12,00
Spataro:
la via dello yoga per essere felici qui ed ora
Ore 13,00
Scarponi Emanuela, Direttore silkstreetpress
Antica via della seta: Dubai
SILKSTREETPRESS
1 MAGGIO
Oriente express mostra a Palazzo Medici
Ore 13,00
1) dott.ssa Giovanna Canzano:
“La storia del popolo
ebraico” “Opere diKafka”
ore 16,00
2) Libera Ceccherelli, scrittrice. I segreti della mente: i poteri del cuore
ore 18,00
3) Claudio Mariantoni, insegnante di yoga yoga cos’e lo yoga classico e come si pratica in occidente
Festival dell’Oriente: Orient Express. Itinerario di un mito moderno
Roma- marzo 2023
il tempo è piovigginoso, la solita monotonia dell'andare e tornare dall'ufficio...
d'improvviso, il mio sguardo viene rapito da un manifesto pubblicitario affisso su un bus Atac “Orient Express. Itinerario di un mito moderno” con i riferimenti di una mostra tuttora in corso nella splendida cornice di Villa Medici sulla collina del Pincio, sede dell’Accademia di Francia.
E così, mentre il finestrino del mio autobus si appanna... la mia mente inizia a spaziare, a navigare collegando punti e riferimenti geografici e culturali, immagini di un treno lussuoso che incrocio e vedo spesso alle stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia o Venezia Mestre, Milano, Vienna ogni volta che rientro a casa o quando riparto, rivedo scene di film o pagine di Assassinio sull’Orient-Express di Agatha Christie. La scrittrice britannica si ispira in gran parte a un fatto di cronaca: nell'inverno del 1929, il Simplon Orient Express rimane bloccato dalla neve per 9 giorni a 80 km da Costantinopoli (l'attuale Istanbul in Turchia). Gli archivi della compagnia proprietaria del treno documentano questo episodio eccezionale. L’Orient-Express, protagonista del libro, pubblicato nel 1934, fa da sfondo a una storia che viene tradotta e pubblicata in tutto il mondo, diventando un oggetto letterario. Quarant’anni dopo, sarà il regista Sidney Lumet a mettere in immagini questa leggenda, con il primo adattamento cinematografico del romanzo. Da quel momento in poi, molti film utilizzeranno il treno come mezzo di avventura e come simbolo intramontabile del viaggio.
La mostra a Villa Medici ricca di oltre 200 opere, tra fotografie, mappe, progetti, disegni tecnici e manifesti pubblicitari consente di capire ripercorrendo la storia dell’Orient-Express. La stessa esposizione risveglia la curiosità ponendo fin dall’inizio la domanda: Ma dove sta la particolarità dell'oriente Express? Innanzitutto nella sua destinazione: Costantinopoli. Al momento della messa in esercizio dei treni nel 1883 la capitale dell'impero ottomano esercita un grande fascino sugli occidentali. In un periodo in cui l'orientalismo è di gran moda il viaggio permette ad artisti e scrittori di fare esperienza di quel mondo esotico. La compagnie internationale des Wagon-Lits, che dà inizio ad una nuova forma di servizio di treno passeggeri a lunga percorrenza, intuisce e sviluppa strumenti promozionali specifici con riferimento alla tradizione grafica orientalista ma si spinge anche oltre: Georges Nagelsmakers, fondatore della compagnia, invita industriali giornalisti diplomatici e intellettuali a partecipare al viaggio inaugurale. La sua ambizione: trasformare l'Orient-Express in un treno di viaggiatori pionieri ed è convinto che il racconto delle loro avventure contribuirà allo sviluppo della sua azienda.
Era il 4 ottobre 1883 quando il primo treno espresso europeo Train Espress d’Orient - Orient-Express- partiva dalla Stazione di Parigi Gare de l’Est proseguiva verso Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest, Bucarest e Giurgiu. Da questa cittadina rumena i passeggeri scendevano per attraversare in battello il Danubio e così giungere alla vicina Ruse, in Bulgaria. Da qui un treno li conduceva a Varna, città portuale in Bulgaria, dove scendevano per navigare il Mar Nero a bordo di un battello a vapore, il quale li conduceva alla meta finale, a Costantinopoli, in Turchia, attuale Istanbul. La durata complessiva del viaggio era di 81 ore e mezza, ma per una esperienza che non rappresentava per nulla una fatica, un peso. I viaggiatori trascorrevano le ore circondati da lusso, tessuti e arredi prestigiosi, ambienti riscaldati a vapore con cambio quotidiano delle lenzuola, e la carrozza ristorante con prelibatezze. Con il tempo le ore di viaggio si riducono grazie a migliorie, come p.es. adattamenti alla struttura del treno per superare e ovviare ai diversi scartamenti esistenti, e ampliamenti sulla rete ferroviaria, Parigi- Costantinopoli in 70 h. Le cronache dell’epoca narrano dello stupore degli spettatori ogni volta che il treno entrava in stazione con le sue carrozze lunghe 17 m in legno e cristallo.
Che lavoro ed impegno!!! riuscire ad organizzare una simile impresa nel 1883 con gli strumenti e le attrezzature dell’epoca con pochi anni di esperienza alle spalle nella gestione del trasporto su rotaia, a cui va aggiunto il contesto geopolitico dell’Europa: non esisteva certo la libera circolazione delle persone e merci. Percorrendo l’esposizione si intuisce a chi va il merito: un giovane ingegnere belga - Georges Nagelmackers. Durante una vacanza negli USA (era il 1865) percorrendo lunghe tratte a bordo di sleeping cars (oggi diremo: trasporto notturno su rotaia) resta affascinato dalla meccanica, dal confort e dalla pulizia. Torna nel vecchio continente, trova nel re del Belgio, Leopoldo II, un esperto di finanza e appassionato di ferrovie che gli darà una mano ad intrecciare rapporti con aziende ferroviarie e non solo di altri Stati e a firmare contratti: Nasce così una vera e propria impresa con l’intenzione di offrire la possibilità di varcare le frontiere a bordo di treni veloci comodi e lussuosi: ecco l'obiettivo della compagnie internazionale des Wagon-lits. A questo scopo l'azienda ferroviaria sviluppa prima in Europa e poi nel resto del mondo una rete di treni, hotel e agenzie: In altre parole un vero e proprio sistema turistico e grazie a tutto ciò i viaggiatori possono non solo percorrere lunghe distanze ma anche soggiornare in città e territori in cui il turismo è in forte espansione. Pensiamo quindi in termini anche economici di boom di crescita ed indotto creato!!
L’Orient-Express rimase operativo con altri percorsi ed itinerari fino al 1977: epoca in cui si preferiva – per le lunghe distanze - viaggiare in aereo.
Ripercorrendo l’esposizione e rivisitando il materiale raffigurato comprendiamo come Orient-Express sta ad indicare uno dei principali progressi tecnici della seconda metà del XIX secolo al pari del canale di Suez e della transcontinentale americana. Orient-Express, quindi, non rappresenta solo il nome di un treno ma anche una serie di servizi ferroviari esclusivi che collegano l'Oriente e l'Occidente.
All’uscita dalla mostra con la splendida veduta su Roma ci sorprende l’accompagnamento sonoro di fischi e annunci ferroviari che avvisano la partenza del treno. Che viaggio emozione!!! Grazie a Villa Medici, agli organizzatori e curatori Eva Gravayat e Arthur Mettetal e al Fonds de dotation Orient Express e a tutto lo staff
Roma 16 marzo 2023
Recensione del testo: “L’Africa Australe” di Petter Johannensen e Luisa Sorbone edito da “Overland” 2004.
Il libro scritto a quattro mani, da Petter Johannensen. Dal 1992 nominato Console Onorario della repubblica della Namibia in Italia. Luisa Sorbone altra autrice è giornalista, responsabile per le relazioni esterne e per il Consolato della Namibia.
I due autori ci descrivono: un territorio distante e poco esplorato: L’Africa Australe: Botswana, Namibia, SudAfrica e Zimbabwe.
Il dottor Sam Nujma allora presidente della Namibia esprime il suo pensiero: tutti i paesi di questa parte di Africa hanno sofferto anni di dura lotta, per raggiungere la loro indipendenza. La Namibia è il più giovane di tutti.
Petter Johannensen, conoscitore di queste terre, nipote del noto esploratore Roald Amunndsen, ha saputo valorizzare con Luisa Sorbone le bellezze naturali dei luoghi, questo libro ricco notizie non vuole essere un saggio di storia e cerca di trasmettere ai lettori una visione completa di questa parte del Continente a partire dall’inizio di quattrocento anni fa.
Sam Nujoma conclude con la difesa del territorio risorsa incontaminata e salvaguardia dei suoi abitanti.
Gli autori narrano le vicende dei popoli dell’Africa Australe e dei complessi rapporti interetnici dal periodo della colonizzazione europea, ai giorni nostri.
Molte sono state le difficoltà nel conoscere i luoghi, per la diffusa arretratezza delle aree desertiche a rischio di siccità.
Il libro è rivolto a tutti ed in particolare ai giovani, per essere interessati ad una parte del mondo pieno di suggestioni. Luoghi, tradizioni, volti.
La raccolta fotografica è la rassegna delle bellezze connaturate alle terre. Dal deserto del Kalahari, gli abitanti si esprimono in lingua clik, rendendo comprensibile il loro linguaggio con suoni e gestualità, al deserto del Namib, fiorito la scorsa Primavera, alle cascate Victoria.
Si conoscono varie etnie che compongono il territorio: Boscimani, Himba, Batonga, Herero, ed altre.
Le pagine di questo ci portano in un viaggio di sapori, colori e note musicali al suono della marimba.
Dopo i meravigliosi tramonti al buio della notte, illuminati dalla Croce del Sud, stella del cielo Australe.
A cura di Claudia Polveroni Apn Publisher
"Southern Africa" by Petter Johannensen and Luisa Sorbone published by "Overland" 2004.
The book written by four hands, by Petter Johannensen. Since 1992 appointed Honorary Consul of the Republic of Namibia in Italy. Luisa Sorbone other author is a journalist, responsible for external relations and for the Namibian Consulate.
The two authors describe to us: a distant and little explored territory: Southern Africa: Botswana, Namibia, SouthAfrica and Zimbabwe.
Dr. Sam Nujma then president of Namibia expresses his thoughts: all countries in this part of Africa have suffered years of hard struggle, to achieve their independence. Namibia is the youngest of them all.
Petter Johannensen, a connoisseur of these lands, grandson of the well-known explorer Roald Amunndsen, has been able to enhance with Luisa Sorbone the natural beauty of the places, this news-rich book is not meant to be a history essay and tries to convey to readers a comprehensive view of this part of the Continent from the beginning four hundred years ago.
Sam Nujoma concludes with the defense of the land pristine resource and safeguarding its inhabitants.
The authors tell the story of the peoples of Southern Africa and the complex interethnic relations from the period of European colonization, to the present day.
There have been many difficulties in getting to know the places, due to the widespread backwardness of drought-prone desert areas.
The book is aimed at everyone and especially young people, to be interested in a part of the world full of suggestions. Places, traditions, faces.
The photo collection is a review of the beauty inherent in the lands. From the Kalahari Desert, the inhabitants express themselves in clik language, making their language understandable with sounds and gestures, to the Namib Desert, which bloomed last Spring, to Victoria Falls.
Various ethnic groups that make up the territory are known: Bushmen, Himba, Batonga, Herero, and others.
The pages of this take us on a journey of flavors, colors and musical notes to the sound of the marimba.
After the wonderful sunsets in the dark of the night, illuminated by the Southern Cross, star of the Southern sky.
Edited by Claudia Polveroni Apn Publisher