20-01-2021
Diritti umani in Africa
L'Africa è diventata di attualità in Italia a causa dell'immigrazione clandestina improvvisa che ha suscitato molteplici problematiche in tutto il Paese e in tutta Europa. È un fenomeno assolutamente nuovo rispetto agli anni in cui tutti noi ci interessavamo di questo Continente per motivi di studi.
Tra i vari diritti non meno importante degli altri è il diritto all'informazione, senza il quale non si riesce ad avere contezza di quello che questo Continente porta con sé. Questo diritto all’informazione deve essere quindi considerato pienamente un importante filone che la stampa deve promuovere e sviluppare per dare voce all'Africa.
L'Africa è gigantesca. E la carta geografica che ci accompagna sempre ne dà conto con tutti i suoi confini politici e fisici. In questa maniera riusciamo ad avere un'idea anche dell’immensità di questa terra e della piccola Italia situata nel Mediterraneo, in contatto con tutto il Nord Africa, e quindi punto di approdo per molteplici persone che scappano e fuggono da molti Paesi in guerra. Ecco l'importanza di riportare le problematiche di questi Paesi ma al contempo di evidenziare i valori positivi che questi Paesi portano con se'.
Purtroppo non arrivano notizie positive da questo Continente che, in realtà, agli occhi di coloro che lo conoscono offre grandissime bellezze, oltre che naturali anche storiche, che appartengono alla storia dell'Uomo. Sappiamo tutti che l'Uomo nasce in Africa dai ritrovamenti paletnologici effettuati. Sappiamo che nell'antichità esisteva la cultura afro-romana e la conoscenza e la cultura mescolatesi hanno dato vita ad una nuova cultura mista. Questo è alla base di tutti gli incontri/scontri nella storia del mondo. Da qui la decisione di cominciare a scrivere su queste tematiche.
Quanto al tema di oggi, che tratta dei diritti umani in Africa, ecco appunto il collegamento con la stampa: da molti Paesi non riceviamo informazioni. Da qui l'esigenza di individuare persone provenienti da vari Paesi dell'Africa, che possano fornirci informazioni dirette di quanto succede realmente. A tale iniziativa debbono essere affiancate conferenze che possano dare l'opportunità di comprendere a fondo il perché di tanti accadimenti, per esempio del perché esiste il fenomeno dell'immigrazione clandestina, del perché le persone rischiano la vita, attraversando prima il deserto del Sahara, poi cavalcandole onde del Mar Mediterraneo su mezzi di fortuna, che spesso causano terribili naufragi e la morte di questi disperati, pur di arrivare in quella che considerano la terra promessa, cioè l'Europa, dove c'è la ricchezza e dove si può vivere bene.
Arriviamo quindi a trattare il tema dei diritti umani in Africa: il problema della fame, delle guerre, della distruzione di massa e così via.
Nella scuola italiana si studia la storia della schiavitù. Ho fatto un punto fermo sulle date in cui questi fenomeni nel mondo hanno fine: la schiavitù finisce in America nel lontano 1865, ed è veramente folle pensare che fino a 150 anni fa ci fossero persone che venivano incatenate e trasportate per farne degli schiavi.
Ovviamente questi uomini, nati schiavi, si sono poi riscattati e successivamente sono diventati uomini liberi, fino ad arrivare al grande momento in cui il Presidente degli Stati Uniti d'America è un nero, un uomo di origine africana. Penso che questo sia stato un grandioso momento nella storia dell'umanità. Gli Stati Uniti sono arrivati a questo importantissimo evento, che resterà sui libri come il più grande momento della storia americana e mondiale.
Questa è la motivazione per cui nasce la rivista scientifica Africanpeople, che conta sull'ausilio di appassionati ed esperti d'Africa, per cercare proprio di garantire informazione, che non deve essere di parte. Anche grazie ai mezzi informatici, oggi è, infatti, possibile garantire notizie.
Quindi credo che questo sia il momento di invertire il punto di vista e di voltare il nostro sguardo verso il Mar Mediterraneo per comunicare con persone in grado di gestirsi. Ci sono stati dei momenti in cui i diritti umani sono stati violati perché appunto era difficile raggiungere questi Paesi, per motivi naturali (cioè per gli ostacoli naturali come il deserto, la foresta pluviale, eccetera), ma soprattutto per assenza di collegamenti per cui l'Africa è stata considerata da sempre "terra di nessuno".
Oggi vi è la globalizzazione che vede tutti collegati tramite Internet: questo è un mezzo di comunicazione che, se usato bene, ha dell'incredibile e ti conduce dall'altra parte del mondo nel giro di un secondo. Questo permette la comunicazione anche in Africa.
Per cui credo che sia opportuno che l'Italia si metta a guardare l'Africa positivamente per creare un ponte, o rapporti culturali e di cooperazione allo sviluppo in questi Paesi, che chiedono solo di essere ascoltati. In Italia non tutti parliamo la lingua inglese, ma in questi Stati tutti comunicano in doppia lingua, sia quella degli ex colonizzatori che la loro. Quindi è arrivato il tempo di superare il pregiudizio e cambiare l'idea che abbiamo di questo Continente.
Emanuela Scarponi