06-03-2020

                                                                          Le Aurore boreali
                                                                      Le fantastiche luci del Nord

       L’aurora boreale è il fenomeno naturale più spettacolare e bello dei cieli nordici. Nella mitologia romana classica Aurora è la dea dell'alba, mentre boreale è la traduzione latina di Nord.
Nell’emisfero Sud si chiama aurora australe, anche se raramente le aurore possono essere avvistate a latitudine molto bassa, perfino dall’equatore. Per comprendere le aurore dal punto di vista scientifico dobbiamo far riferimento al sole, all’interno del quale una fusione nucleare continuerà a bruciare per almeno altri 4.000 miliardi di anni. Il sole costantemente espelle milioni di tonnellate di particelle cariche di energia che percorrono lo spazio sotto forma di vento solare. Qualche volta, comunque il sole espelle sotto forma di una massiccia eruzione milioni di particelle. Alla velocità di 300/2000 km per secondi, le particelle impiegano da 2 a 4 giorni (viaggiando ad una velocità di 93 milioni di miglia) per raggiungere il pianeta Terra. Le particelle penetrano il campo magnetico della Terra e raggiungono la ionosfera, seguendo le linee dei campi magnetici intorno ai poli. Ad un'altitudine pari a 600/400 miglia le particelle colpiscono il gas presente nella ionosfera assumendo il colore del rosso e trasformandosi in quella che noi conosciamo come aurora boreale.
       Le luci nordiche come suggerisce il nome sono per la maggior parte limitate alle regioni polari e sono molto frequenti nel raggio di 2500 km dal Polo geomagnetico.  Questa zona, conosciuta come zona aurorale, si estende nel Nord della Scandinavia, Islanda, Groenlandia fino al Nord del Canada, dell'Alaska e lungo la costa della Siberia. Nell’emisfero Nord il miglior periodo dell’anno per avvistare l’aurora va da settembre a marzo. Comunque in estate non è possibile vedere l’aurora a causa delle lunghe ore della luce del giorno. Il colore delle aurore corrisponde ai differenti tipi di gas nella ionosfera. Gli atomi di ossigeno producono la luce rossa o verde, in relazione alla latitudine che si trova nella ionosfera. Invece la molecola di azoto produce la luce di colore blu o violetto ma il colore più comune è il verde. Durante una moderata o larga attività dell’aurora che può durare fino a tre ore, la quantità di energia rilasciata è più o meno l’equivalente di una piccola esplosione nucleare. Normalmente la durata di un'aurora è di pochi minuti e si ripete per parecchie volte durante la notte. L’attività più intensa delle aurore si ha durante le ore intorno alla mezzanotte e questo accade quando la parte larga dell’ovale aurorale passa sopra l’osservatore. L’inquinamento ed in particolare le luci di città possono drammaticamente ridurne la visibilità. Per questo bisogna osservare i cieli in campagna.
        Attraverso i secoli ci sono state molte testimonianze di persone che narrano di aver udito l’aurora ma fino ad ora i tentativi di registrazione di eventuali suoni sono falliti per cui la maggior parte degli scienziati sono scettici. Dall’antichità l’aurora boreale ha affascinato l’umanità ed il fenomeno ha caratterizzato in forma notevole la mitologia e il folklore di coloro che vivono alle latitudini nordiche. Le luci del Nord sono state descritte e spiegate magicamente dal popolo Inuit del Nord del Canada e della Groenlandia da varie tribù americane, esploratrici del mondo, e sono state menzionate nell’Antico Testamento. Grandi uomini come Aristotele, Galileo, Descartes, Edmond Halley, Goethe e Benjamin Franklin sono stati affascinati da questo fenomeno notturno del cielo e hanno scritto dei saggi su questo fenomeno. Alcune culture danno il benvenuto a questa luce celeste come augurio di buona fortuna, altri come messaggero di morte imminente. Nel folklore scandinavo questa luce viene spiegata come riflesso dei raggi di sole in un immenso branco di aringhe nel Mare del Nord. Per coloro che si trovano nel Mar Nero invece questa luce è sinonimo di grande presagio per una prosperosa pesca. Nella tradizione agricola svedese l’aurora viene descritta come l’aumento della fertilità della terra. La storia narra che le luci del Nord brillano quando vi sarà abbondanza di semi e promette una ricca mietitura. Nel continente americano gli eschimesi Copper del Nord del Canada pensavano che le aurore fossero gli spiriti responsabili per il tempo buono e per una caccia abbondante; per questo prestavano molto attenzione a non offendere mai le luci celestiali.
        In Cina ed in Giappone le luci del Nord sono state attribuite alla fertilità essendo considerata come predizione per una futura nascita. L’aurora boreale potrebbe essere di aiuto alla donna a partorire. Oggigiorno i giapponesi in viaggio di nozze vanno verso il Nord del Canada con la convinzione che i bambini concepiti con la luce del Nord prospereranno e saranno benedetti dalla buona fortuna. L’aurora è conosciuta per essere fonte d'ispirazione spirituale. In Russia si narra di un monaco che una volta ha udito una voce dal cielo che gli sussurrava di trovare il suo convento. Dalla sua finestra osservò la grande aurora nel cielo del Nord indicando la posizione dove lo avrebbe dovuto costruire. Attraverso i secoli questo monastero ha prodotto grande influenza positiva e grande ricchezza.
         Gli Inuit, popolo dell’artico canadese credevano nel potere curativo delle aurore, e gli sciamani compivano viaggi spirituali attraverso l’aurora per trovare risposte su come curare le persone malate. Tuttavia in molte culture l’aurora boreale è stata associata a situazioni minacciose e terribili. Nell’antica mitologia norvegese i raggi dell’aurora erano percepiti come il riflesso degli scudi della Valchiria quando cavalcava per il cielo portando i guerrieri morti in battaglia nel loro eroico luogo di riposo nel Valhalla.
         A volte, quando l’aurora è grande e si estende ad una latitudine più meridionale, diventa di colore rosso scuro. Nel passato gli abitanti che sono più a Sud d’Europa associavano questo fenomeno con il sangue e la battaglia, vedendolo come presagio di disastro. Prima dell’inizio della Rivoluzione francese gli abitanti di Scozia ed Inghilterra hanno testimoniato di aver udito il suono di una battaglia e di aver visto immagini di grandi eserciti in lotta tra di loro nel cielo.  Il 25 gennaio 1938 sono state registrate eguali drammatiche immagini quando l’Europa stava precipitando nell’altra Guerra mondiale. I Lapis nel Nord della Svezia nascondevano le loro donne dai raggi forti dell’aurora. Per tenere lontani le luci e ridurre il male della forza soprannaturale essi cantavano, nascondendosi nelle loro case, o quando erano all'esterno,  si coprivano per tenersi lontano dalla luce stessa. Come in Giappone così in Alaska il popolo Inuit temeva l’aurora e portava con sé un coltello affilato per sfidare la luce nascondendo il suo bambino per proteggerlo dal suo terribile potere ed invocava protezione, lanciando escrementi ed urine di cani contro l’aurora.
         Il popolo Inuit crede inoltre che gli spiriti tentano di comunicare con i vivi sulla Terra, con il fischio che qualche volta accompagna l’aurora, e a cui dovrebbe corrispondere un sussurro degli uomini. La maggior parte degli aborigeni del Nord sono d’accordo che esaltare e cantare all’aurora sia molto pericoloso e farlo servirà solo a provocare gli spiriti giacché questi lo vedranno come una burla. Gli spiriti adirati potranno scendere sulla Terra dove potranno accecare, paralizzare, decapitare o anche sequestrare i mortali che hanno osato insultarli, e per farli  scomparire è necessario un battito di mani.
         Secondo una credenza popolare della tradizione Inuit, le luci nordiche sono le anime dei morti che giocano sorridenti vigorosamente una partita di calcio, usando il teschio di un tricheco come pallone lanciandolo in modo che le sue zanne si infilano sulla terra ferma. Alcune culture credono invece che il tricheco vivo tenti di incornare i giocatori. In Islanda invece si pensava che se una donna incinta guardava le luci del Nord il suo bambino sarebbe nato strabico. In Groenlandia alcuni Eschimesi pensavano che le luci del Nord fossero lo spirito dei bambini nati morti o assassinati e che l’umore dell'anima di questo spirito si potesse vedere attraverso la formazione ed il movimento dell’aurora. Quando erano felici la luce danzava nel cielo ma quando erano tristi la luce rimaneva fissa; quando offesi, la luce precipitava sulla terra per prevenire la salita delle anime dei nuovi morti. Anche nell’età moderna una teoria molto particolare concerne la causa delle aurore: per esempio, le persone che vivono nel Nord America credono che le luci del Nord siano il riflesso del sole sul ghiaccio polare del Nord, malgrado l’oscurità perpetua dei mesi invernali della latitudine artica. Altra ipotesi è che la luce dell’aurora risulta provenire dai massi di ghiaccio galleggiante che si scontrano nel mare polare. Guardare il cielo in una notte chiara e fredda e vedere questi giganteschi strati di luci che serpeggiano e si intrecciano, danzando e correndo graziosamente attraverso il cielo nordico, ispira magia. Il poeta norvegese Knut Hamsun nel suo poema descrive il fenomeno dell’aurora come una festa celestiale. Per poter comprendere e apprezzare le luci del Nord dobbiamo prendere in considerazione la fisica delle particelle elementari, la mitologia, folklore e superstizione.
        Attraverso i secoli le aurore hanno affascinato l’uomo con meraviglia e paura. Essi hanno sfidato il lato scientifico ed artistico mentre la conoscenza scientifica del XXI secolo ha dato la precisa e fredda spiegazione di questo spettacolare fenomeno. Non dobbiamo mai cessare di meravigliarci di fronte all'affascinate storia del passato, apprezzare la bellezza naturale, la magia dell’aurora boreale e il mistero che l’esperienza cosmica ci offre.
Emanuela Scarponi