10 marzo 2025

Festa organizzata dall’Ambasciata del Sud Africa in concomitanza con la festa della donna

 

 

 

 

 Sono Emanuela Scarponi una giornalista dell' Agenzia di Stampa Africanpeoplenews  nata nel 2014 e molto letta. Ringrazio Jacqueline Mpongo della Ambasciata del Sud Africa per avermi invitato in questa sede presso la casa delle donne che la casa di tutti noi per festeggiare la festa della donna nel 2025. Ringrazio l’ambasciatrice per aver organizzato questa evento e la casa delle donne per averci ospitato.

La rivista conta 300 visitatori al giorno e le notizie vengono prese direttamente dal continente Africano in modo tale che le notizie non vengano manipolate.

l’Africa People Ong organizza convegni scrive articoli e ringrazio Jacqueline che ho conosciuto Vino forum tanti anni fa.

la ringrazio per questa opportunità di presentarci e approfondire la parte della letteratura del Sudafrica e che l’gli africani sono qui a raccontarci le notizie aggiornate sul Sudafrica, il paese che è il più occidentale volente o nolente.

Anche l’Egitto è un paese considerato moderno l’Egitto e il Sudafrica sembra che tirino entrambi da gli altri paesi dell’Africa ma adesso che ho visitato l’Egitto non c’è alcun dubbio nel ritenere che è il Sudafrica, il paese più moderno di tutta l’Africa nel bene e nel male.

Il Sudafrica d’altronde viene occupato dagli Bianchi sin dall’inizio delle periodo delle esplorazioni europee cui sono seguiti poi i colonizzatori che poi hanno sfruttato le risorse naturali del territorio, cacciando i locali al punto di arrivare in Sudafrica all’apartheid che è stata una vergogna per tutto il mondo e che è andata avanti fino al 1993.

Io mi mi sono laureata proprio in letteratura Africana in lingua inglese ed ho studiato alcuni autori del Sudafrica tra cui Thomas Mofolo. Ma oggi Jacqueline è qui a ricordarci che la letteratura del Sudafrica è andata avanti e ci presenta alcuni nuovi scrittori.

La collaborazione con l’ambasciata del Sudafrica della persona di Jacqueline Moto va avanti da qualche anno ed insieme infatti abbiamo organizzato il Mandela day con la figlia di presso la commissione dei diritti umani del Senato della Repubblica.

Dal punto di vista letterario, dobbiamo pur rilevare che Ovviamente questi scrittori sono il risultato della storia del Sudafrica e dell’apartheid. Si tratta della generazione di scrittori del 1961, tutti che hanno vissuto l’apartheid dato che finisce appunto nel 1993.

La loro attività artistica nasce soprattutto dalla vita difficile che questi stessi autori vivono in concomitanza con il forte razzismo che impediva loro di vivere in libertà. sono stati reclusi nelle township che oggi si visitano.

La prima Filippa De ville che come si può vedere è di origine francese lei scrive quest’opera d’arte che si chiama Original skin e era figlia di una madre australiana di un padre ghanese e poi fu adottata e cresciuta da una famiglia di bianchi nel Sudafrica da parte dell’apartheid e così diviene Filippa Quando ho trovato il mio padre biologico che mi ha detto che dove e quando io ero nata e il mio nome reale. Anche qui sono poesie che tendono sempre a sconfiggere questo odio nei confronti della vita reale in cui vivono. Ecco un’altra poesia è il disoccupato nel 1965 Questa nasce nel 60 Keep town, vive in una capanna fatta di una solo spazio e sua madre era Colored nell’apartheid ci sono cinque categorie di pensione bianchi indiani, colore colorati neri e poi ci stanno pure i Boooo Stars e c’è una chiusura anche tra gli stessi neri e colorati o booster quindi i territori del Busan quindi questa donna mise ma lunge e viene rifiutata sia dagli unici dagli altri e vive cosìanche lei in tutta la sua vita cerca di la sua identità. Tra di loro sono ovviamente sono tutte femministe, ovviamente. Io deciderò invece.

Io reciterò la poesia dell’unico uomo di questo gruppo e di cui oggi si è l’anniversario decade l’anniversario della sua morte e questo è stato l’unico. Anche lui nasce nel 61 vi era part-time ma è un tenore vince una borsa di studio per venire in Italia ed è il primo è uno vive in a Roma e masa Bata Opa Nash barba Sudafrica il 5 gennaio 1961 è un tenore lirico cantautore, autore di testi poetici e letterari ed è un vincitore di sei borse di studio internazionali e i gospel Essono molto famosi i suoi e poi oltre che nel 1981 canta con l’orchestra l’armonica di Dwan al e half concert festival, poi dopo prosegue gli studi di canto e e oltre a fare il tenore e a recitare tutta la boemi i puritani, il trovatore l’d’amore eccetera e inventa i Voices of Glory Che oggi possiamo nel 91 inizia la sua collaborazione artistica con i nuovi Platters che durerà per tre anni e poi vince il premio letterario per la poesia Roma città e poesia organizzato dal centro culturale e letterario del Lazio del dottor Paolo diffidenti continua a ricevere il premio Amico della FAO e così via del 91 debutta come cantante direttore artistico con i suoi Oasis Glory nel Duomo Amalfi Tempio valdese, eccetera e oggi come moriamo la sua morte una preghiera per un mondo senza guerre ho scelto, visto il momento politico o dolce potenza.-tu che ci fai hai fatto nascere tu che ci hai fatto conoscere questa vita portaci fuori da ciò che ora è troppo per noi portaci indietro in un tempo fatto di semplicità portaci avanti in un futuro senza guerre Fa che il giorno ci sembri meno breve prolunga la notte con la nebbia. Gentile incanta la terra con il profumo di pace fa che dimentichiamo il sapore delle lacrime fa che camminiamo in piena serena libertà Pasta con le statue delle tombe esposte le intemperie basta con le case che non sono più case basta con i paesi che non sono più paesi basta con le nazioni che non sono più nazioni basta con le guide, la cui intenzione sia di perderci. Facci un’allegra canzone come eravamo una volta e su come potremmo essere facci bere da questo calice d’amore per renderci sani al di là dell’errore tu che hai iniziato tutto consacraci per sempre alle verità che noi continuiamo a riscoprire, ma soprattutto fa nessun bambino che nasce oggi o conosca la guerra o il dolore della Guerra non credo che sia troppo.