INDOCINA di Emanuela Scarponi
L'indianizzazione del Sud-Est asiatico si riferisce alla portata storica che ha assunto la cultura dell'India ad est del subcontinente indiano. Ciò riguarda in particolar modo la diffusione dell'induismo e del buddhismo dall'India al Sud-est asiatico da parte di viaggiatori e commercianti marittimi tra il V ed il XV secolo attraverso la Via della seta. Furono inoltre introdotti nella regione sistemi di scrittura indiani. Sfera culturale indiana nel subcontinente indiano: India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Maldive, Nepal e Bhutan.
Paesi culturalmente legati all'India: Birmania, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam, Indonesia, Malesia, Brunei e Singapore. Regioni con una significativa influenza culturale indiana: Afghanistan, Yunnan cinese, Tibet e Filippine.
L'Indocina è una vasta penisola dell'Asia sud-orientale, saldata largamente al continente, prominente tra il golfo del Bengala e il mar Cinese meridionale; la sua estremità meridionale si suddivide in un ampio lobo e in una lunga appendice, la Malacca, che giunge a contatto dell'arcipelago malese; nell'andamento delle due coste profondamente incise, nella snellezza delle forme, nella struttura in cui hanno gran parte i corrugamenti recenti, presenta un profondo contrasto con la forma massiccia e la struttura tabulare dell'Arabia e dell'India.
Ha una superficie di ca. 2 milioni di km² e si estende dal 1° al 23° di latitudine nord, e fra il 93° e il 109° di longitudine est da Greenwich. Al frazionamento della sua struttura fisica corrisponde il frazionamento della vita sociale e politica, la quale, mentre ha impedito la formazione di una nazione o di uno Stato unitario, ha permesso alle minori unità di aborigeni e di antiche popolazioni di mantenersi in pieno isolamento nei distretti montuosi, nelle alte valli dei fiumi e nelle zone più fittamente forestali. Ne consegue la divisione in regioni ben individuate e la formazione di Stati numerosi e differenziati.
L'Indocina francese fu una creazione dell'amministrazione coloniale e raggruppava: - il Tonchino, l'Annam e la Cocincina, raggruppati dal 1949 nello Stato del Vietnam; - il protettorato del Laos; - il protettorato della Cambogia. Occupava quindi la parte orientale dell'Indocina e si estendeva tra la Cina a nord, il Siam ad ovest e il mar cinese meridionale ad est e a sud. L'Indocina francese, o più precisamente l'Unione indocinese, fu creata il 17 ottobre 1887 con l'istituzione del Governatore generale civile dell'Indocina. L'insieme contava circa 12 milioni di abitanti, saliti a 16,4 milioni nel 1913. La popolazione coloniale francese raggiunse l'apice nel 1940 con appena circa 34.000 individui. Il colonialismo francese fu essenzialmente di sfruttamento economico, a causa della presenza di diverse risorse naturali (soprattutto caucciù). La seconda guerra mondiale fu determinante per l'avvenire dell'Indocina francese. L'impero del Giappone, in guerra contro la Cina dal 1937, approfittò dell'invasione della Francia (giugno 1940) per lanciare un ultimatum ai Francesi. Occupò la frontiera settentrionale della regione (Tonchino) per interrompere la ferrovia fra l'Haiphong e lo Yunnan utilizzata dalle forze cinesi, mentre il resto dell'Indocina rimase sotto l'autorità di Vichy fino al 1945. Nel 1946 i Francesi, sotto l'impulso di De Gaulle, riprendono il controllo dell'Indocina in un'epoca in cui altre potenze coloniali riprendono piede nelle loro colonie asiatiche (Birmania e Malesia per la Gran Bretagna; Indonesia per i Paesi Bassi).