DA UN VULCANO ALL'ALTRO 
 isole Eolie 
Quando il viaggio si fa scoperta
 Quest’anno in modo del tutto  inconsueto 
Sono finita sulle isole Eolie. In particolare ho soggiornato a Vulcano, una piccola isola della Sicilia settentrionale, sito di un vulcano che ancora emana fumenti, zolfo, e si cammina tra le caldere giallastre. Ma dove siamo? 
Siamo in mezzo al bacino di un antico vulcano, ormai ricoperto di acqua, ma che ricorda ancora le caratteristiche antiche del vulcano in eruzione. 
Le sabbie sono nere e le acque sembrano piu quelle di un lago che quelle salate  del mar mediterraneo.
Sull’isola di Vulcano vi abitano 800 persone, non di più ed i bambini che frequentano la scuola su in cima alla collina sono 45. 
Sembra di essere su un altro pianeta vista l’originalità e l’antichita’ Propria di questa terra che ancora sa di preistorico, di un pianeta agli inizi della propria esistenza. 
Tutto è in movimento: il mare calmo e del colore blu culla meravigliosi yacht che sostano di fronte alla spiaggia nera dove  pochi turisti fortunati trascorrono le loro vacanze. 
qui non si sentono affatto siciliani ma si sentono eoliani. 
Lo stesso quadro si ripete su tutte le isole circostanti del medesimo bacino. 
Stromboli, Lipari. Salina, sono tutte sfaccettature del medesimo bacino vulcanico, abitato sin dall’antica Grecia…
Ma anche indietro… come si evince dal bellissimo museo di Lipari dove sono collocati tutti i ritrovamenti archeologici antichi. 
Tra questi molto strumenti litici di ossidiana, proprio la pietra vulcanica utilizzata dagli uomini primitivi come arma, utensili, e così via. 
 
Di ossidiana si parla in riferimento all’Europa, ai Balcani ma anche all’Africa. In particolare all’Etiopia. 
Ed ancora una volta sento parlare di Melka Kunture.  Etiopia 
 
Africa: Etiopia
Nel Nord del Corno d'Africa è localizzata la depressione Danakil, un deserto e un’area salata circondata da dozzine di sistemi vulcanici in parte ancora attivi che includono  Erto Ale - 613 m - che dà il nome alla principale massa vulcanica che si chiama la depressione DanaKil. essa è situata a 150 m sotto il livello del mare ed è considerata uno dei luoghi più caldi della Terra con temperature che vanno dai 34° ai 50°. La Danakil Depression corrisponde alla parte Nord della depressione Afar Depression che occupa un’area di 50.000 km² di cui circa 10.000 sono sotto il livello del mare. La depressione AFAR  ha forma triangolare, un' area tettonica localizzata lungo la parte Sud del Mar Rosso, formatasi dopo il Miocene, dovuta alla separazione delle piattaforme arabica e africana. Questa zona desertica di 150.000 km², chiamata il triangolo Afar,  in quanto abitata da una popolazione che ha lo stesso nome, congiunge tre sistemi di frattura, della crosta terrestre (il Mar Rosso il Golfo di Eden e la grande Rift Valley dell’Africa) ed è anche un un’area di confine tra quattro Stati africani (Etiopia Eritrea Gibuti e Somalia).  La  depressione Danakil è una terra estrema con deserti di lava dovuti al forte vulcanismo di quest’area ed un' enorme estensione di vapori e di fumi conosciuta come piana salata di circa 120 m sotto il livello del mare che copre la parte centrale della depressione per circa 6000 km² con  uno spessore stimato tra i 1000 e 3000 m.a causa  dell’alto numero di vulcani, molti fumaioli sono emersi più recentemente come il vulcano FANTALE  del 1920 e il vulcano dabbahu, la cui prima riduzione è stata del 26 settembre 2005.  la cima del del secondo è ricoperta da ossidiana e da flussi di purnice. La depressione Dana Kil  fu una dei più importante risorse di ossidiana dalla preistoria ai tempi dei romani.
recente è un lavoro a sud nella AFrera o nel lago Giulietti  di un esploratore italiano  ucciso a Ball nel 1881. Qui è localizzato il GAD ElU, o silicio di 20 km ampio strato vulcanico (un vulcano a forma conica che consiste di molte strati di lava appesantiti) con dorsali minori di lava intorno al principale cono e flussi di lava e ossidiana. Nell’area  con lava Riolitica l’ossidiana e il materiale vario e strumenti sono sul terreno, testimoniando un lungo uso di questa risorsa. 

sempre in Etiopa  vi è ’area archeologica di Melka Kunture è un gruppo di siti archeologici nell’alta valle della Avash, 50 km a Sud di Addis Abeba (Etiopia), a 2000 m di altitudine. 
 Il bacino dell’Awash si estende su circa 3000 km² tra i 2005 e di 2000 m sul livello del mare. Esso è delimitato dai vulcani plio pleistocenic,  i più grandi dei quali sono il Wachacha e il Furi a nord, e il Boti e l’Agoiabi a Sud.
Il bacino superiore dell’Awash si trova sulla cosiddetta spalla della Main Ethiopian  Rift, parte del Great Rift dell’Africa orientale.
 La sedimentazione fluviale (ciottoli, ghiaie, sabbie, argille) è stata frequentemente interrotta dall’attività vulcanica, i cui prodotti sono importanti indicatori di correlazioni stratigrafiche tra le numerose sequenze archeologiche .  Le rocce vulcaniche compresa l’ossidiana, fornivano la materia prima necessaria agli ominidi per scheggiare gli strumenti litici. Imponenti affioramenti di ossidiana si trovano nella località Balchit che sono stati utilizzati durante la più antica frequentazione olduvaiana  circa 2 milioni di anni fa.
Lo sfruttamento prosegue fino ad età storica, lasciando numerosi accumuli di decine di migliaia di nuclei, schegge, lame e scarti derivati dalla lavorazione dell’ossidiana. 
Nel sito di Simbiro sono stati individuati cinque livelli archeologici, visibili nella sezione di una falesia, risalenti a più di 1.200.000 anni fa, datati al periodo noto come acheuleano (paleolitico inferiore tra 1.700.000 e 1.400.000 anni). In particolare, il livello C presenta un’imponente quantità di bifacciali di ossidiana e di schegge derivate dalla loro produzione. L’analisi dettagliata dei bifacciali di ossidiana rivela come essi siano estremamente standardizzati, quindi fatti da mani esperte che producevano schegge di grandi dimensioni riuscendo a ritoccarle per ottenere forme costanti e ripetute nonostante la fragilità dell’ossidiana.  i ricercatori ritengono che Simbiro fosse un luogo di produzione specializzato, cioè un atelier di produzione, il più antico noto nell’utilizzo di ossidiana. 

Emanuela Scarponi

Roma 21 ottobre ’24





l'weekend del 19 e 20 del mese all’insegna della poesia, arte, e natura grazie all’associazione non governativa di African people che ha concesso la partecipazione dell’evento del dialogo poetico in viale Aldovrandi ai Parioli ad Unar nella sala Roma nel primo pomeriggio del 19 ottobre.

Un gruppo di quattro poeti recitanti presentati da Emanuela Scarponi ed intervistati da Giovanna Canzano, hanno interpretato e letto le loro poesie rivolte al pubblico in Sala e a due collegamenti: il primo internazionale dei centomila poeti da Facebook, e il secondo in onda sulla radio web dal sito di African People.

I poeti hanno manifestato la sensibilità poetica con i componimenti nella Sala Roma, confinante con la magnifica terrazza che affaccia sul Bio Parco ricco di biodiversità delle piante.

La prima ad illustrare le tematiche delle sue poesie è Franca Katya Ranieri già docente d’italiano negli istituti superiori di secondo grado con esperienza di insegnamento presso più Università in Roma. Autrice di poesie in italiano ed in vernacolo. Ha posto in risalto il “Ruolo delle donne nel mondo arabo, con particolare riguardo al Maghreb”.

Tratta il ruolo della donna nelle relazioni internazionali, sostiene la “Cultura della Pace”.

Le sue poesie rispecchiano l’opera di dedizione alla pace ai valori della amicizia e della solidarietà per un mondo che allontani la guerra.

Piero Marsili fin da piccolo non nascondeva il suo carattere ribelle e il suo maestro delle elementari intuì che dietro la sua irrequietezza c’era la sua vera essenza di artista.

Il poeta è pianista, pittore e scultore apprezzato per le sue doti estemporanee nell’accompagnare con stacchi musicali molto belli, le iniziative culturali promosse da Emanuela Scarponi, si cimenta al momento con la declamazione dei suoi versi pieni di passionalità.

Piero esprime volontà, attaccamento alla linfa vitale e non vuole cedere mai al lasciarsi per vinto.

A recitare i suoi scritti è Claudia Polveroni che esprime la sua componente poetica con un richiamo espresso alla libertà, alla bellezza della natura, che possano irrompere nel cuore e far rinascere quella stessa mitezza che ha caratterizzato all’origine l’animo poetico esprimendo la meraviglia, nelle persone umili che a contatto con la terra ne scoprivano i tesori.

Chiude il primo round poetico Dani Larsen ideatore del circolo poetico i “Poeti del cosmo”.

Conduttore di eventi culturali In Tuscia ed organizzatore di incontri letterari in Roma.

Autore di libri di fantascienza, ritrova sé stesso nella poesia espressione della forza e della rinascita. Poeta d’ amore esprime anche l’incognita alle domande che pone non c’è risposta il non sapere domina la scena.

Franca Katya Ranieri recita una poesia per l’Ecuador, per le doti della allegria nello stare insieme, con la musica, il canto il ballo e i magnifici colori presentati dal popolo ecuadoriano.

Piero Marsili manifesta nella lettura poetica la forza rigeneratrice. della natura.

Claudia Polveroni nella poesia riesce a trovare una risorsa nell’elemento naturale.

Ed infine Dani Larsen chiude la rassegna poetica con un suggerimento di non voler arrendersi difronte le asperità.

Un particolare ringraziamento alla gentile concessione di Emanuela Scarponi alla realizzazione dell’evento dal quale potranno ci si augura scaturire i prossimi incontri.

Una sorpresa per i poeti recitanti che insieme agli attestati che hanno ricevuti anche altri partecipanti al dialogo poetico sono stati omaggiati con dei bei regali.

Il giorno 20 ottobre di domenica e sempre con la luce del primo pomeriggio siamo con African People alla mostra allestita nella Serra all’interno dell’orto botanico.

Si tratta di una mostra di artiste donne, Tempo delle Donne, sesta Mostra collettiva internazionale: Sguardo di Donna, “per la non violenza”. Tema: “Nata Bambina” per il diritto alla parità di genere. La organizzatrice è Rita Valenzuela. Per festeggiare la nascita delle figlie femmine in omaggio alle sorelle Mirabal.

La mostra espositiva rimarrà fino al 5 novembre, le artiste presentano le loro opere, meta di visitatori italiani e stranieri, quadri, sculture e fotografie raffigurano la donna.

Alcune poetesse recitano poesie formando un cerchio intorno ad una scultura di una artista, si aggiunge un poeta e le interviste alle autrici da parte di Rita Valenzuela caratterizzano la mostra.

La splendida Serra espositrice è un’area che filtra la luce attraverso i vetri l’orto botanico con i cespugli di fiori e i giardini più distanti gli fa da cornice.

Molti i visitatori delle aree verdi dell’orto, oasi in città e fonte di aria salubre. Belle le opere scultoree immerse nella natura dell’orto lungo i sentieri.

Due giorni del nostro presente.





Recensione del Dialogo poetico del 19 e della mostra Sguardo di Donna del 20 ottobre ’24

a cura di Claudia Polveroni Apn Publisher per la rivista Silkstreet.

 

 

 



 



 



 

Ortensia Campelli

IN LUNGO E IN LARGO

CANTO D’AMORE

Navigo il fiume,
travolta dalla corrente,
sono finita nel mare
del grande amore.
Trovo grazia ed infinita dolcezza.
Sono con tanta gente che più dolore non ha, con gioia si eleva un canto di solidarietà, quando nuove pagine di felicità
verranno incise in linea,
con la luce divina.

 

3

LA RETE

Impigliati i capelli in anelli d’oro, stelle marine, essenze sulla pelle. Il tuo braccio contro il mio. Preda son di una rete.

Desta di un sogno,
lesta nel ricordo di quando
trattenevi i miei capelli, legati da uncinelli.

 

4

PROSSIMITÀ

Corpi avvinghiati, addormentati.
Il rumore è nel silenzio.
Il risveglio all’alba nel volto dell’amore.

 

5

GOCCE

Acqua limpida dal vento,
zampilla da una fontana scolpita.
Le gocce si mescolano con la pioggia e rigano le mie gote tristi,
sogni iridescenti ed invadenti
dei ricordi del tempo in cui mi guardavi e non parlavi.

 

6

LA BANDA

Oggi come ieri,
la banda suona, emozioni e sentimenti vibrano nell’aria,
i suoni densi e le note lente sono sonoro, rotto dall’applauso.
Voluttà infinite abbracciano il mio viso, della serena completezza.

 

7

LA PARETE

Guardo, scruto ed ammiro,
un ritratto antico, sola con il mio
pensiero assopita, mi scopro rapita
da un incubo.
Il buio illumina,la mia mente, una corolla di tanti petali d’oro.

 

8

L’ARGENTEA LUNA

Naufragata la luna cristallina, intono la canzone serotina,

fuoco è il fiume della longeva passione, sordo al lume della ragione.
Smarrito il tempo è mezzanotte,
dormo sola.

Guardiano dei sensi ti muovi in lungo ed in largo per la via.

 

9

 

LA MUSICA

Serenità, dolcezza.
Sorriso dei cuori.
Allegria giovinezza per la via.

 

10

LA GINESTRA.

Domenica è un giorno di festa.
Prendo aria alla finestra, mi gira la testa.
Esco e mi regalo una ginestra.
Se con il malumore sono in compagnia di un fiore. Mi ubriaca il suono dell’orchestra.
Scappo ed incappo in un temporale,
il nuovo cielo turchino mi offre un cioccolatino
e mi addormento,
chiudo il tormento.

 

11

LA BELLEZZA

La bellezza prende e ci cattura.
Non più liberi nell’avventura.
Prede indifese. cercano un varco, un’arco, una terra.

 

12

LILLÀ

Dall’alto osservo i lillà sbocciati,
profuma l’albero dei limoni, ombra sul praticello.
Il canto del grillo rompe il silenzio.
Le rose al vento frammentano tenue le pause rosee. Non voglio avvertire i brividi di una brezza improvvisa. Non voglio essere stordita al risveglio dal sonno.

 

13

IL TEMPO

E’ un corpo che passa, si ferma se l’amore resta.
Amo il mare per un giorno, amo il nocchiero impavido che domina.
Artefice e salvifico del destino.

 

14

LE VOCI

Si alzano le voci,
dentro e fuori.
Echi invadenti, cirri arroganti, Quanto chiasso fanno queste voci.
A volte chiare, indistinte,
mi turbano.
Cercano, fanno.
La tua voce mi parla.
Non casco dalle nuvole: è la tua voce

 

15

SOLE

Matuta stella,
astro mattutino
nel cielo azzurro e
prepotente dalle minacciose nubi, di una bellezza sapiente.
Illumini splendente
la natura superba.
la tua compagnia mi dona allegria e non pretende alcun furtivo gesto, che rassicuri i miei perenni dubbi

tra i luminosi e profumati pini.

 

16

UN’INSOLITA SERATA

Quando il giorno vola e la campana suona. La penombra dissolve la luce.
China è la luna, un rumore alla mia porta, dischiudo l’uscio ed un uomo appare. Sono indifferente, ad un tratto, i

suoi occhi commossi,
“Sono stanco non sto a spiegare, sono chiamato senza sosta, non ho il giusto, mi sento una nullità, troppi impegni non danno la felicità”.

 

17

NOTE BIOGRAFICHE

Laureata in Giurisprudenza, presente in diverse raccolte an- tologiche in possesso di attestati e dichiarazioni a vario tito- lo di partecipazione a certamen poetici.
Scrive e pubblica studi.

Le poesie in numero di 15 in allegato sono state interamente scritte, lette redatte in ogni parte dall'autrice, salvo errori od omissioni.

 

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Indice

CANTO D’AMORE .............................................................

LA RETE...............................................................................

PROSSIMITÀ .......................................................................

GOCCE .................................................................................

LA BANDA ..........................................................................

LA PARETE..........................................................................

L’ARGENTEA LUNA..........................................................

LA MUSICA .......................................................................

LA GINESTRA...................................................................

LA BELLEZZA ..................................................................

LILLÀ .................................................................................

IL TEMPO...........................................................................

LE VOCI .............................................................................

SOLE...................................................................................

UN’INSOLITA SERATA ....................................................

NOTE BIOGRAFICHE..........................................................18

 

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© copyright dell’autore

Stampato in Sanremo da Vitale Edizioni
nel mese di settembre 2024

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